Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio, è intervenuto nella mattinata di oggi, mercoledì 2 marzo 2022, sulle frequenze di Rtl 102.5 “Non Stop News”, trasmissione radiofonica condotta da Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro. Il leader del Movimento Cinque Stelle si è espresso in particolar modo sul Green Pass, sottolineando di avere invitato “il presidente Draghi e il ministro Speranza a un confronto quanto prima per un piano di revisione di tutte le misure”.



Proprio sulla questione connessa all’emergenza sanitaria, Conte ha affermato: “Da premier ho avuto una grande responsabilità, so cosa vuol dire esercitarla, va fatto con il conforto del Cts e non declamando delle opinioni libere. Credo che, alla luce dell’andamento della curva epidemiologica e del minore stress sulle strutture sanitarie, quel provvedimento possa essere soggetto a revisione. Siamo soddisfatti di come ha agito Draghi, perché si è trattato di continuare con delle misure che avevamo già costruito, quindi c’è stato un segnale di continuità. Quest’ultimo provvedimento, il decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale, ha creato grande dibattito nel Paese prima ancora che in Parlamento. Va a incidere fortemente su quello che è il diritto al lavoro”.



GIUSEPPE CONTE: DAL GREEN PASS AL FUTURO PENTASTELLATO

Nel prosieguo del suo intervento su Rtl 102.5, Giuseppe Conte ha affrontato non soltanto la questione connessa al Green Pass e alla pandemia, ma anche quella inerente al suo futuro pentastellato. L’ex presidente del Consiglio ha dichiarato di non ritenere che la leadership sia solo una questione di pronunce, peraltro provvisorie cautelari, da parte di un tribunale: “Io e la comunità del M5S siamo uniti, non solo da tre anni di lavoro insieme, ma poi anche da un voto che ha portato il 92% – quasi il 93% – dei votanti a esprimere una preferenza per questa leadership”.



Ma il Movimento Cinque Stelle prenderà le distanze dal Pd? “Noi siamo collocati idealmente e praticamente in un’area progressista, lo siamo perché è la nostra azione politica. Pensate alla spinta che stiamo dando in direzione delle fonti rinnovabili per assicurare autonomia energetica all’Italia, alla grande battaglia per il salario minimo. Chi è in questo campo fa le nostre battaglie con noi. Il dialogo è l’essenza per il rafforzamento dell’azione politica. Se poi andando avanti non ci sarà questa disponibilità, staremo lì a declamare in termini astratti il fronte progressista, che va alimentato in concreto con le azioni politiche”.