Come funziona il controllo del Green Pass ai ristoranti, nelle palestre e, più in generale, nei luoghi al chiuso? Un quesito sul quale ha provato a fare chiarezza in queste ore il Viminale, mediante una circolare che sarà diramata a breve, ma di cui si conosce già il testo. In sostanza, essa “sgrava” i titolari dei locali pubblici, esentandoli dalla richiesta del documento d’identità a tutti gli avventori che si presenteranno muniti di certificazione verde. Tale tipo di controllo, infatti, è stato stabilito essere di competenza esclusiva delle forze dell’ordine, conclusione a cui si è giunti a seguito di lunghe consultazioni fra gli uffici legislativi della Capitale e dei relativi Ministeri.



Com’è noto, per completare la verifica della validità del Green Pass è necessario confrontare i dati anagrafici su di esso riportati con quelli presenti su un valido documento di identità. Saranno pertanto le autorità ad occuparsi di questo aspetto in tutte quelle situazioni a rischio assembramenti, vale a dire bar e ristoranti al chiuso, teatri, cinema, sale da concerto, musei e mostre, palestre e piscine coperte, stadi, palazzetti, impianti di gioco, centri termali e location culturali.



GREEN PASS E CONTROLLI: PREVISTE SANZIONI SALATE

Intanto, in attesa della circolare del Viminale, Palazzo Chigi fa sapere che tutte le forze dell’ordine saranno impegnate nel far rispettare il Green Pass, presumibilmente attraverso alcune verifiche a campione tese a verificare che il certificato sia stato presentato dal suo possessore effettivo. Pertanto, i furbetti sono avvisati: chi non è in regola rischia una multa salata, che va da 400 a mille euro, con annessa denuncia per falso qualora la certificazione sia contraffatta o non corrisponda ai dati presenti sul documento d’identità.



Gravi risvolti sono previsti anche per i gestori che lasciano accedere nel proprio servizio un cliente sprovvisto di Green Pass: oltre alla multa, rischiano la sanzione amministrativa, con chiusura forzata dell’attività per un lasso temporale pari anche a dieci giorni. Ricordiamo inoltre che l’obbligo della carta verde dal 1° settembre varrà anche per insegnanti e personale Ata delle scuole, professori e personale degli atenei e studenti universitari. Non solo: il documento sarà indispensabile per salire su aerei, navi, traghetti (Stretto di Messina non compreso), treni Intercity e ad alta velocità e bus a lunga percorrenza che collegano più di due regioni.