La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il conflitto sollevato contro il Green Pass obbligatorio a scuola e università.
In attesa del deposito dell’ordinanza, la Consulta ha diramato un comunicato stampa in cui dichiara «inammissibile il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promosso dall’avvocato Daniele Granara – in proprio e in qualità di difensore di 27.252 cittadini italiani tutti facenti parte del corpo docente, studentesco e del personale scolastico e universitario – per l’omesso esame della petizione presentata alle Camere e in cui si chiedeva di non convertire in legge il decreto-legge 6 agosto 2021 n. 111, che ha introdotto l’obbligo del cosiddetto Green pass nella scuola e nell’Università.
GREEN PASS, LA SENTENZA DELLA CONSULTA
In attesa che avvenga il deposito della sentenza d’ordinanza presa dalla Corte Costituzionale (entro i prossimi 30 giorni), l’Ufficio Stampa della Consulta ha sapere che il conflitto è stato dichiarato inammissibile sia sotto il profilo soggettivo sia per quello oggettivo. I firmatari di una petizione «non sono titolari di una funzione attribuita dalla Costituzione, bensì di un diritto, che mai potrebbe trovare tutela in sede di conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato». Il Green Pass al momento è obbligatorio in tutte le scuole per insegnanti e personale scolastico-amministrativo; nelle università invece è previsto l’obbligo di certificato sanitario anti-Covid per docenti, personale e pure studenti. Il cosiddetto “Green Pass rafforzato” non è invece stato previsto, dunque ad oggi per legge è possibile recarsi sul proprio luogo di lavoro/studio con Green Pass “base” (ovvero vaccinati, guariti da Covid o con tampone negativo).