Confermato il via libera al green pass in Parlamento. La Corte Costituzionale, oggi, ha ribadito l’ok al certificato verde per accedere alla Camera e al Senato, dichiarando inammissibili i conflitti di attribuzione del senatore Paragone e di otto deputati di Alternativa, il gruppo parlamentare composto da ex esponenti del Movimento 5 Stelle.



A proposito dell’obbligo di green pass, la Consulta non vede lesioni delle attribuzioni proprie dei deputati e dei senatori, e ritiene che spetti «all’autonomia delle due Camere l’interpretazione e l’applicazione dei rispettivi regolamenti».

Green Pass, Consulta: resta obbligo per parlamentari

Come spiegato in una nota, secondo i ricorrenti sarebbe stata violata la riserva regolamentare fissata dall’art. 64 della Costituzione e sarebbe stata compressa «la partecipazione dei singoli parlamentari al procedimento legislativo, oltre che leso il libero svolgimento del loro mandato», ma la Corte Costituzione non ha avuto dubbi nel dichiarare inammissibili i conflitti. Per questo motivo l’obbligo di green pass in Parlamento resta pieno e da rispettare.



In una nota congiunta, i senatori questori Antonio De Poli, Paolo Arrigoni e Laura Bottici hanno spiegato: «La pronuncia odierna della Corte Costituzionale conferma la validità delle disposizioni deliberate dal Collegio dei questori. Anche i senatori, al pari di qualsiasi altro cittadino, devono infatti rispettare le regole previste nell’ordinamento generale per tutta la collettività».

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