PRE-CONSIGLIO DEI MINISTRI: “NO OBBLIGO VACCINI”
Il Governo sta lavorando per varare domani in Cdm il nuovo Decreto Covid che conterrà le modalità di utilizzo del Green Pass (con relativi obblighi tutti da fissare domani nella Cabina di regia), i nuovi criteri per definire i colori delle regioni e la proroga dello stato di emergenza (fine ottobre ma resta l’ipotesi di fine 2021): «Il decreto legge di domani non dovrebbe contenere alcuna norma per quanto riguarda l’obbligo vaccinale per gli insegnanti né le manifestazioni sportive», questo è quanto emerge all’ANSA dal pre Consiglio dei Ministri, tuttora in corso a palazzo Chigi, smentendo così l’ipotesi lanciata dal Ministro Miur Bianchi solo nella giornata di ieri. Sullo stato d’emergenza l’ipotesi al momento valutata resta quella del 31 dicembre 2021, per evitare recrudescenze del Covid in autunno e blindare così anche la tornata di Elezioni Amministrative in ottobre.
In merito ai criteri per l’utilizzo del Green Pass all’interno dei confini italiani, il modello adottato sarà diverso da quello in via di approvazione in Francia: spiegano le fonti dal pre-CdM all’Adnkronos, «il rilascio del certificato verde dovrebbe essere mantenuto anche per una sola dose, con l’invito stringente ad accelerare la seconda con degli step in termini di calendario». C’è una discussione aperta – spiegano inoltre fonti di governo – sulle categorie e i luoghi, come bar e ristoranti, dove consentire l’accesso anche con una sola dose di vaccino, senza il completamento dell’intero ciclo vaccinale. Emergono però non poche criticità in merito, come spiegato dal direttore di uno dei bar più famosi del centro di Roma: «E’ follia, ci sono troppe lacune -dice amareggiato il direttore del “Caffè Rosati” in Piazza del Popolo, Saverio – Prima di tutto, non so se avremmo un titolo per chiederlo. Tecnicamente come facciamo? E come potremo capire se è vero o falso? Dobbiamo chiedere un documento? E poi ancora: possiamo vietare l’accesso ad un locale pubblico, ne abbiamo autorizzazione?».
BOZZA PROPOSTA DELLE REGIONI SUL GREEN PASS
«Utilizzare il Green Pass come un salvacondotto per scongiurare chiusure al di fuori della zona bianca»: è questo il criterio di massima proposto dalle Regioni nella Conferenza odierna, con la bozza inviata al Governo per la discussione domani in Cabina di regia e Consiglio dei Ministri. Il varo del Decreto Covid vede ancora diversi ostacoli all’orizzonte, da limare nelle prossime ore di confronto tra i partiti e con i tecnici Cts: i Governatori chiedono di introdurre l’obbligo di accesso con il Green Pass (a due dosi) «a discoteche e grandi eventi solo al fine di permettere, almeno nella fase attuale, la riapertura di queste attività ancora chiuse». Di contro, l’uso del pass Covid sarebbe richiesto anche per ristoranti e locali al chiuso (dopo una dose) solo però al di fuori della zona bianca: in questo modo si cercherebbe, dall’autunno in poi, di evitare ulteriori chiusure che graverebbero su un’economia timidamente in ripresa.
Altri spunti avanzati dalle Regioni riguardano i parametri da modificare per valutare il rischio di contagio nel nostro Paese:
– Ridurre il numero delle zone, da 4 a 3, per all’assegnazione dei profili di rischio (colori)
– flessibilità nella valutazione dei parametri nelle piccole Regioni
– 150 tamponi ogni 100mila abitanti come numero minimo di test ogni giorno
– considerare il numero dei vaccinati nelle Regioni
– non scendere al di sotto della soglia del 15% e 20% di occupazione massima dei posti letto in terapia intensiva e reparti ordinari
Nel frattempo il Ministro della Salute Roberto Speranza, rispondendo a distanza al leader della Lega Matteo Salvini, ha ribadito come «Il vaccino è essenziale anche sotto i 40 anni. I nostri scienziati lo raccomandano fortemente anche sotto i 40 nelle fasce autorizzate dalle agenzie regolatorie». Non solo, conclude il titolare della Sanità nel suo intervento all’evento online promosso da Cittadinanzattiva e Forum Disuguaglianze, «Siamo in una fase in cui l’epidemia di Covid-19 è ancora il nostro presente e sarebbe un errore pensare che sia passata. I numeri sono in crescita. Guardiamo alla Spagna, all’Olanda e al Regno Unito, ma anche la Francia che ha superato 18mia casi». Riportano infine fonti di Governo all’ANSA come nel Decreto Covid sia inserita la proroga fino al 30 ottobre dello stato di emergenza (in scadenza il 31 luglio): «E’ questo l’orientamento in discussione nel Governo anche se, fanno notare le stesse fonti, nessuna decisione è stata ancora presa».
RIALZO PARAMETRI PER ZONE GIALLE
Mentre lo scontro sul Green Pass prosegue a distanza tra Pd e Lega, al tavolo di lavoro per definire i parametri di rischio delle Regioni – preliminare alla Cabina di regia di domani – emerge un rialzo del “tetto” inizialmente fissato dal Ministero della Salute per l’ingresso in zona gialla: «15% per le terapie intensive e del 20% per i ricoveri nei reparti ordinari, le soglie massime di occupazione dei posti letto ipotizzate per restare in zona bianca».
Il compromesso tra Regioni e tecnici prende anche una ridefinizione della soglia minima di tamponi da eseguire ogni settimana per un più corretto monitoraggio e tracciamento dei potenziali nuovi contagi: nel frattempo l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, fa sapere «La richiesta che la Lombardia farà insieme alle altre Regioni sarà quella di alzare il tetto delle terapie intensive al 15% e quello dei ricoveri al 20% che, peraltro, è la metà di quello che era previsto fin ora per entrare in zona gialla». Conferenza delle Regioni prevista alle ore 15, domani la Stato-Regioni e la Cabina di regia, ancora da verificare invece se il CdM previsto per domani vedrà già la discussione del Decreto Covid, oppure servirà una nuova riunione dei Ministri nella giornata di giovedì.
OGGI VERTICE REGIONI, DOMANI CABINA DI REGIA (E CDM?)
Una tre giorni di fuoco a Palazzo Chigi per mettere a punto il nuovo Decreto Covid da approvare forse già giovedì in Consiglio dei Ministri, o addirittura domani mattina se si trovasse subito un accordo nella Cabina di regia prevista comunque per mercoledì: Green Pass da estendere ma non sul modello francese, modifica parametri zone gialle, dando più peso a ricoveri e meno ai contagi, proroga dello stato di emergenza per 3 mesi. Non è ancora stato risolto il nodo più “scottante”, ovvero l’obbligo di green pass per entrare nei ristoranti al chiuso.
Secondo quanto riportato oggi dal “Corriere della Sera”, citando fonti di Governo, l’ipotesi formulata con l’ok del Cts vedrebbe una differenziazione del Green Pass, tenuto anche conto che ancora 7 milioni di persone devono fare il richiamo del vaccino e non può essere loro impedito alcunché solo per il ritardo della macchina vaccinale nazionale. Si pensa dunque ad una dose di vaccino per andare al ristorante al chiuso, doppia invece per i luoghi più affollati: non solo, si prova a far rimanere l’Italia zona bianca almeno per il mese di agosto, puntando invece a misure locali per frenare la corsa della Variante Delta senza tornare a improvvidi e nefasti lockdown o coprifuoco. Lo schema delle decisioni torna ad essere quello degli ultimi decreti Covid: Conferenza delle Regioni (oggi, con proposta su modifica parametri), domani la Stato-Regioni che anticipa la Cabina di regia politica e a seguire (tra domani sera o giovedì mattina) il CdM finale.
BOZZA DL COVID: NUOVI PARAMETRI PER ZONA GIALLA
Si va verso lo slittamento della cabina di regia nella giornata di mercoledì, visto che domani dovrebbe riunirsi il Comitato Tecnico Scientifico per fissare il verbale con tutte le indicazioni da mostrare poi al Governo e alle Regioni: mentre prosegue lo scontro a distanza tra Csx e Cdx sull’obbligo de Green Pass nei luoghi pubblici, stando a quanto appreso dall’Agenzia ANSA, si valuta l’ingresso in zona gialla con questi nuovi parametri, «Si andrà in zona gialla se l’occupazione delle terapie intensive è superiore al 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supera il 10%».
Il monitoraggio che ogni settimana l’ISS redige per le fasce di colore delle Regioni dovrebbe essere modificato con l’intento di evitare l’esplosione di ondate di focolai, ma anche di evitare la messa in lockdown di un Paese che offre numeri comunque alti di vaccinazione e in previsione saranno comunque molti di più. «L’idea è quella di pensare a una modulazione e gradualità a seconda del quadro della regione: si possono cioè prevedere intensificazioni dell’utilizzo del green pass a seconda della situazione», ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, parlando all’ANSA. In merito al presunto obbligo vaccinale per gli insegnanti, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a margine dell’inaugurazione di Lef ha sottolineato, «Noi ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio».
VERBALE CTS AL GOVERNO
Sono giorni frenetici a Palazzo Chigi per mettere a punto il nuovo Decreto Covid che dal prossimo 26 luglio (data ancora tutta da confermare) andrà a modificare le regole sul Green Pass, la campagna vaccinale, la proroga dello stato d’emergenza e la modifica dei parametri per i cambi di “colore” delle Regioni. Dallo scontro molto acceso tra Pd-M5s-LeU e Lega-FI-IV nell’esecutivo – su come ampliare il pass vaccinale e quali obblighi eventuali inserire sui vaccini – sarà il Premier Mario Draghi a tentare una sintesi nei prossimi due passaggi chiave: domani (al più tardi mercoledì) la Cabina di regia anti-Covid, giovedì il Consiglio dei Ministri, nel mezzo le riunioni con Cts e Regioni per mettere a punto l’intero piano strategico nella lotta alla variante Delta della pandemia.
L’obiettivo è duplice: salvare l’estate (turismo, socialità ed economia) ed evitare nuove ondate in ospedali, al momento comunque escluse dalla doppia dose del vaccino anti-Covid. Anticipato dal Corriere della Sera, il verbale che il Comitato Tecnico Scientifico consegnerà nelle prossime ore al Governo prevede la messa a punto, nero su bianco, delle regole consigliate nel prossimo Decreto Covid: rilasciare il Green Pass solo dopo la doppia dose (dopo 14 giorni dall’ultima), potenziare la campagna dei vaccini per gli over 60, modificare i parametri per le Regioni in modo da non effettuare nuove chiusure.
GREEN PASS: COME CAMBIERÀ
Al momento il Green Pass “allargato” non dovrebbe prevedere le proposte “estreme” giunte nelle ultime ore dai due principali consiglieri-collaboratori, Walter Ricciarid e Sandra Zampa: per il docente scienziato, occorre rendere il pass vaccinale obbligatorio nelle scuole e sui mezzi pubblici anche quotidiani come metropolitana e bus. Per la ex sottosegretaria in quota Pd invece, l’obbligo va esteso anche a supermercati, ipermercati e centri commerciali: la mediazione di Palazzo Chigi con il Centrodestra (Salvini in netta opposizione al “super Green Pass”, con lui anche Giorgetti, Renzi e Forza Italia) invece dovrebbe portare, secondo le ultime anticipazioni, ad un Green Pass inserito nel Decreto Covid con regole ampliate rispetto ad adesso ma senza un obbligo vaccinale “mascherato” come avviene in Francia. Prevederà innanzitutto un ciclo completo di vaccinazione e non più con una sola dose: dovrebbe entrare in vigore il 1 agosto anche per evitare cambi di colore delle Regioni e mantenere l’Italia bianca almeno fino a metà mese. Sarà richiesto (in alternativa un tampone negativo) all’ingresso di stadi, piscine, palestre, concerti e tutte le attività collettive: si discute sui ristoranti e bar al chiuso, ma la decisione arriverà solo in CdM nei prossimi giorni.
COSA CONTERRÀ IL DECRETO COVID?
Allargando il campo sul Decreto Covid pronto ad essere presentato, oltre al Green Pass vi saranno altri due elementi fondamentali nel testo preparato dai tecnici: la proroga dello stato d’emergenza per 3 o al massimo per 6 mesi; la modifica dei parametri per la classificazione di rischio e i cambi “colore” delle Regioni. Su questo, il verbale Cts citato dal “Corriere della Sera”, indica esplicitamente «Il governo accoglierà la richiesta delle Regioni e modificherà i parametri per le fasce di rischio in modo da tenere in maggior conto il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva». Per farlo occorrerà un doppio “binario” di movimento: da un lato la modifica appunto dei parametri per far rimanere l’Italia ancora in zona bianca, dall’altro il Green Pass obbligatorio in tutti i luoghi dove vi sarà un elevato contatto con estranei. Sempre il Cts indica come la variante Delta — destinata, a breve tempo, a divenire dominante in Italia — «è in grado di indurre una sintomatologia grave, con significativi indici di ospedalizzazione e anche di letalità, nei soggetti che hanno più di 60 anni non vaccinati ed anche, sia pure in misura in parte minore, in quelli che hanno ricevuto una sola dose di vaccino». Questo significa che ci sarà nel Decreto un’apposita sezione per incentivare e aumentare il grado di vaccinati over-60 (anche 2,5 milioni sono senza vaccini): per farlo, la raccomandazione è netta «Valutare ogni possibile intervento finalizzato a utilizzare sistemi automatici di incrocio di registri (assistiti dal Sistema sanitario nazionale e vaccinati) al fine di identificare, nel minor tempo possibile, i soggetti a maggior rischio per ragioni anagrafiche che non hanno ancora ricevuto il vaccino». Obiettivo è rintracciarli e spiegare tramite i medici di base la necessità e la convenienza nel vaccinarsi: «i vantaggi derivanti dalla vaccinazione e i rischi di sviluppo di patologia grave o, addirittura, fatale connessi alla mancata immunizzazione».