Il Green Pass diventerà un passaporto vaccinale internazionale? Il punto 23 della carta di Bali redatta dal G20 lo scorso novembre parrebbe andare in tale direzione. In esso, i leader sottolineano la necessità di rafforzare le capacità di produzione di prodotti sanitari a livello locale e regionale e la cooperazione, nonché le reti di ricerca e sviluppo sostenibili a livello globale e regionale, per facilitare un migliore accesso ai vaccini a livello globale, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo”. Inoltre, viene sottolineata l’importanza del partenariato pubblico-privato, del trasferimento tecnologico e della condivisione delle conoscenze su base volontaria e reciprocamente concordata.



“Sosteniamo l’hub per il trasferimento tecnologico dei vaccini a mRNA dell’OMS e tutti i centri di contatto in tutte le regioni del mondo, con l’obiettivo di condividere la tecnologia e il know-how tecnico a condizioni volontarie e reciprocamente concordate – si legge –. Accogliamo con favore la ricerca e la produzione congiunta di vaccini, compresa la cooperazione rafforzata tra i Paesi in via di sviluppo”. Fino ad arrivare, appunto, a parlare della possibile introduzione di un Green Pass permanente, che funga da passaporto vaccinale internazionale.



GREEN PASS DIVENTA PASSAPORTO VACCINALE INTERNAZIONALE?

La carta di Bali, in tal senso, recita: “Riconosciamo l’importanza di standard tecnici e metodi di verifica condivisi, nel quadro del RSI (2005), per facilitare i viaggi internazionali senza soluzione di continuità, l’interoperabilità e il riconoscimento delle soluzioni digitali e non digitali, compresa la prova delle vaccinazioni. Sosteniamo la prosecuzione del dialogo e della collaborazione internazionale per la creazione di reti sanitarie digitali globali affidabili, come parte degli sforzi per rafforzare la prevenzione e la risposta a future pandemie, che dovrebbero capitalizzare e costruire sul successo degli standard esistenti e dei certificati digitali Covid-19″.



Recentemente, peraltro, il ministro della Salute indonesiano Budi Gunadi Sadikin, a proposito del Green Pass mondiale, ha dichiarato che “i Paesi del G20 hanno concordato questo certificato digitale utilizzando lo standard dell’OMS e lo presenteremo alla prossima Assemblea Mondiale della Sanità di Ginevra come revisione della normativa sanitaria internazionale”.