Il Green Pass e lo stato d’emergenza saranno prorogati sino all’estate 2022 in Francia? Questa è la notizia che filtra dal Paese transalpino e che viene riportata sulle colonne del quotidiano “Nice-Matin”; in particolare, nel servizio dedicato all’argomento, si sottolinea che l’Assemblea nazionale sta esaminando un nuovo testo contenente queste prescrizioni fino al 31 luglio 2022, nell’ambito di una legge sulla vigilanza sanitaria. Più dettagliatamente, i deputati saranno chiamati a votare l’estensione di questi strumenti per otto mesi, facendoli coincidere con la data in cui saranno fissate le elezioni presidenziali e legislative.



“Sarà una situazione tesa”, ha asserito Philippe Gosselin, membro del partito liberale francese. “Non possiamo sederci sulla democrazia”, ha detto Pierre Dharréville, portavoce del gruppo comunista. Stando a quanto scrive “Nice-Matin”, “il testo dovrebbe servire come una polizza assicurativa all-risk per l’esecutivo, che vuole evitare a tutti i costi, in piena campagna elettorale, un processo per impreparazione nel caso di un’inversione di tendenza”.



FRANCIA, ESTENSIONE GREEN PASS E STATO D’EMERGENZA? PARLA IL MINISTRO DELLA SANITÀ

La Francia punta in ogni caso a “scongiurare a tutti i costi una nuova ondata”, che saturerebbe gli ospedali in pieno inverno, come ammesso dal ministro della Sanità, Olivier Véran, davanti ai deputati. L’uso del Green Pass fino al 31 luglio 2022 e il prolungamento dello stato d’emergenza sanitaria sono stati illustrati ufficialmente come una “cassetta degli attrezzi” da cui il governo non sarà necessariamente costretto ad attingere.

Come affermano i colleghi di “Nice-Matin”, il piano del governo inasprisce anche le sanzioni per l’uso fraudolento della certificazione verde, con un massimo di cinque anni di reclusione e una multa di 75mila euro. Secondo un conteggio presentato dal ministro Véran, al 14 ottobre 184 procedure risultavano aperte per frode e 35.634 pass falsi erano stati registrati. Nel contempo, il deputato Charles de Courson (Libertés et Territoires) ha ricordato che “l’eccezionale è diventato la norma”, evidenziando come, negli ultimi sei anni, tra attentati e crisi sanitaria, il Paese abbia vissuto per più di tre anni sotto il regime di diversi stati di emergenza.