GREEN PASS PER SEMPRE? LA “PROVA” NELL’ULTIMO DPCM
Mentre il Governo ha annunciato oggi un imminente Decreto per dirimere il “cronoprogramma” di abbandono delle varie restrizioni anti-Covid («per un’estate senza limitazioni»), il dibattito sul Green Pass e sulla sua permanenza anche dopo la fine dello stato d’emergenza prosegue ricco di “colpi di scena”.
Se il sottosegretario alla Salute Andrea Costa spiega che il Green Pass sarà modulato di settimana in settimana per rimuovere le attuali restrizioni, su “La Verità” viene portata alla luce una piccola norma “nascosta” nell’ultimo Dpcm del 2 marzo 2022. «Green Pass eterno, ecco la prova», titolano dalle parti del quotidiano di Maurizio Belpietro: critica eccessiva? Può essere, ma entrando nelle pieghe della norma in questione si scoprono elementi interessanti: il decreto siglato dal Premier Draghi ufficialmente aggiornava la modalità di verifica dell’obbligo vaccinale e della carta verde anti-Covid. All’articolo 1 però si legge come «la blockchain sottostante il lasciapassare, una volta somministrata la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale, durerà 540 giorni». La denuncia de “La Verità” corrisponde in effetti al vero per quanto riguarda la durata del certificato verde: non solo, nel Dpcm si legge anche che al termine dei 18 mesi la piattaforma nazionale provvederà in automatico a emettere un secondo Green Pass, anch’esso valido per altri 540 giorni.
LA PROROGA TRA 18 MESI SUL GREEN PASS: COSA SUCCEDE
Il calcolo totale fa 1.080 giorni, di fatto quasi tre anni con potenziale validità di un Green Pass: ora, è evidente che la “scadenza” praticamente “eterna” dell’attuale certificato si era resa necessaria per evitare che chi fosse vaccinato da più tempo rischiasse di rimanere escluso dalla vita sociale. È altrettanto vero che l’intera situazione Green Pass dovrà “attendere” di capire l’evoluzione dell’eventuale quarta dose di vaccino da attuare dopo l’estate: nel frattempo però, nero su bianco, è comunque scritto che per 18 mesi prorogabili ad altri 18 mesi la validità del certificato resta tale. Secondo “La Verità” tale mossa “nascosta” potrebbe celare l’intenzione nel prossimo futuro di utilizzare quel certificato per altri scopi, addirittura come strumento del fisco per regolare l’accesso ai luoghi pubblici (bloccare dalla vita sociale chi non versa regolarmente le tasse, ad esempio). Noi non sappiamo cosa potrà succedere al momento, già una prima risposta potrà arrivare dall’esatta road map sulla fine delle restrizioni anti-Covid da qui fino a giugno, Super Green Pass e Green Pass compresi. Nel frattempo il sottosegretario Sileri ha voluto escludere l’idea stessa di Green Pass “eterno”: «Nemmeno il passaporto è per sempre, abbiamo sempre detto che è qualcosa di temporaneo ma lo decide la circolazione del virus, non è eterno, non è possibile e non sarebbe nemmeno giusto ne comprensibile, il green pass ad un certo punto dovrà terminare. Rimarrà una vaccinazione obbligata? Io penso di no, una vaccinazione consigliata forse si».