Il Green Pass europeo, a differenza di quello italiano, è stato prorogato fino a giugno del 2023. In Parlamento, come riporta Il Gazzettino, il testo per l’estensione è stato approvato con 432 voti favorevoli, 130 contrari e 23 astenuti nel sezione dedicata ai cittadini dell’Ue e 441 voti favorevoli, 132 contrari e 20 astenuti per la parte relativa ai cittadini di Paesi terzi. Per la fumata bianca definitiva, però, servirà ora l’accordo con i governi Ue. Le trattative sono già state avviate.
In molti si stanno domandando dunque cosa cambia al di fuori dei confini del nostro Paese. Nei singoli Stati continueranno ad essere in vigore le norme attuali. L’unica differenza sarà quella relativa ai viaggi tra paesi dell’Unione Europea, che non potranno essere vietati se non appunto relativamente all’utilizzo del Green Pass. La decisione è stata presa infatti proprio per “assicurare che i cittadini dell’Ue possano beneficiare del diritto alla libera circolazione indipendentemente dall’evoluzione della pandemia”, sottolineano dal Parlamento.
Green Pass europeo prorogato fino al 2023: cosa significa
Gli eurodeputati, con la proroga del Green pass europeo fino a giugno del 2023, hanno dunque chiesto agli Stati membri “di astenersi da ulteriori restrizioni alla libertà di movimento per i titolari del certificato a meno che non sia strettamente necessario”. Qualora invece le restrizioni risultassero necessarie, come riportato da Il Gazzettino, “esse dovrebbero essere limitate e proporzionate in base agli ultimi consigli scientifici del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e del comitato per la sicurezza sanitaria Ue”.
La norma, in tal senso, prevede anche la possibilità per gli Stati membri dell’Unione Europea di rilasciare certificati relativi a nuovi tipi di test antigienici. Il certificato verde infatti è al momento ottenibile tramite la vaccinazione contro il Covid-19, tramite la guarigione oppure tramite un tampone con esito negativo, in quest’ultimo caso con validità di 72 ore.