Arrestato il medico di Pippo Franco, che ha emesso nove Green Pass falsi, tra cui quello del comico. L’uomo, oggi ai domiciliari a Roma, da novembre era finito nel mirino della Procura di Roma per aver emesso nove tessere false, tra cui quello del comico Pippo Franco. L’odontoiatra e medico di base, che lavorava in uno studio a Colli Albani, era appunto indagato da novembre. Il medico è accusato di falsità ideologica in atti e documenti informatici pubblici. Oltre a lui, sono state denunciate altre 13 persone che hanno usufruito delle false certificazioni, tra cui appunto il comico.



Dallo scorso novembre, il professionista è finito nel registro degli indagati. All’epoca i carabinieri sequestrarono i 9 green pass falsi emessi dal medico, tra cui quello di Pippo Franco. L’avvocato Benedetto Giovanni Stranieri, legale del comico, ha dichiarato: “Il mio assistito ha regolare Green pass ed ha effettuato anche la terza dose. Siamo ancora in attesa della decisione del Riesame dopo l’istanza di dissequestro della certificazione. Lui è stato coinvolto in questa vicenda per telefonate intercorse tra altre persone”. Le indagini condotte dai carabinieri del Nas, coordinati dalla Procura di Roma, hanno dimostrato come alcune persone tecnicamente vaccinate dal medico, nel giorno della presunta somministrazione si trovavano a centinaia di chilometri da Roma.



Green Pass falsi: arrestato il medico Aveni

Il medico, che si è macchiato dell’emissione di Green Pass falsi, è un nome noto al pubblico: si tratta del dottore dei vip Alessandro Aveni, come rivela La Stampa. All’uomo, odontoiatra e medico di base, sono stati contestati i reati di falsità ideologica in atti e documenti informatici pubblici. Il medico di base, secondo i carabinieri, avrebbe ricevuto 20 fiale di vaccino da cui è possibile inculare 120 dosi. Dai Green Pass e dai certificati emessi, emerge invece che l’uomo ne avrebbe somministrate 156. Molte persone, dunque, avrebbero ottenuto un Green pass non valido, senza essersi realmente sottoposte a vaccinazione.

Per il medico sono stati disposti gli arresti domiciliari, notificati dai carabinieri del Nas di Roma e decisi dal gip della Capitale. Il professionista, secondo l’accusa, predisponeva false certificazioni verdi attestanti la vaccinazione in realtà mai avvenuta, inserendo nel sistema informatico della Regione Lazio dei dati falsi. I Green Pass sono stati sequestrati e i pazienti denunciati insieme al medico.