Il Green Pass base nei negozi diventerà obbligatorio a decorrere da martedì 1° febbraio 2022, come previsto dal decreto approvato il 5 gennaio scorso. Qual è l’elenco delle attività commerciali che saranno coinvolte dal provvedimento? A onor del vero, è più agevole dire quali saranno gli esercizi in cui si potrà accedere senza la certificazione verde: si tratta degli alimentari, dei supermercati e in generale di tutti gli esercizi di vendita al dettaglio riforniti dalla piccola e grande distribuzione. Non servirà il Green Pass neppure nelle farmacie, mentre su tutte le altre opzioni ci sarebbero discussioni in corso in seno a Palazzo Chigi.
Lo rivela il “Corriere della Sera”, scrivendo sulle sue colonne che nella bozza redatta dal Ministero della Funzione Pubblica (quello di Renato Brunetta, ndr), coinvolge esclusivamente alimentari e farmacie, mentre il Ministero per o Sviluppo economico, capitanato da Giancarlo Giorgetti, preme affinché l’ingresso resti libero in tutti quei negozi che restavano aperti anche quando veniva istituita la zona rossa in base ai decreti di un anno fa: si tratta di circa 30 tipologie di attività, fra cui tabaccherie, edicole, librerie, fiorai e negozi di giocattoli.
GREEN PASS NEGOZI: DOVE SARÀ RICHIESTO DAL 1° FEBBRAIO?
Nei negozi, il Green Pass base servirà anche per uffici pubblici, banche e uffici postali. Stando a quanto riferito ancora dal “Corriere della Sera”, il Dpcm “non ruoterà attorno ai codici Ateco, che furono alla base del sistema di chiusure e aperture durante la prima ondata di Covid. La filosofia di palazzo Chigi è spingere il numero più alto possibile di persone a vaccinarsi, quindi il governo non sembra intenzionato ad allargare la lista delle deroghe ai negozi che vendono cibo per animali, vestiti per neonati, fiorai o generi di profumeria. Questi esercizi resteranno aperti, ma servirà almeno il tampone per entrare”.
Dal 20 gennaio 2022, peraltro, il Green Pass base sarà indispensabile per entrare dal parrucchiere, dal barbiere e nei centri estetici. Capitolo dentisti: anche in questo caso il criterio è l’urgenza, dunque non si potranno prenotare “servizi” finalizzati meramente all’estetica, come lo sbiancamento dei denti.