Green pass obbligatorio anche per trasporti a lunga distanza. È la nuova ipotesi che sta valutando il Governo. Lo rivela il Corriere della Sera, spiegando che si introdurrebbe l’obbligo per l’accesso ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza, quindi per poter prendere treni e aerei, ma la valutazione verrà fatta tra lunedì e martedì dalla cabina di regia. Non è l’unico provvedimento verso cui si tende (invece Sileri lo vorrebbe per tutto). C’è anche quello di riservare l’uso del Green pass solo dopo aver fatto la seconda dose del vaccino, almeno per alcune attività, in linea con quanto accade nell’Unione europea. Tutte misure che sarebbero finalizzate al ricorso a misure più restrittive.
Da questo punto di vista, sta avanzando l’ipotesi di dare maggior rilievo all’indice Rt ospedaliero sui profili di rischio da assegnare alle regioni, dunque peserebbe di più la pressione ospedaliera, con ricoveri ordinari e nelle terapie intensive, rispetto invece all’aumento dei nuovi casi di coronavirus. Sono giorni di discussioni nella maggioranza, perché si avvicina il momento delle scelte.
GREEN PASS OBBLIGATORIO, DOVE E QUANDO: LE IPOTESI
L’idea del premier Mario Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza è quella di puntare sul Green pass per incentivare le vaccinazioni, soprattutto tra i più giovani. Si vuole così evitare l’introduzione dell’obbligo vaccinale, che al momento è considerata, secondo quanto riportato da Il Foglio, l’estrema ratio. Ma l’obiettivo è anche quello di scongiurare così le chiusure. «La decisione verrà presa nella cabina di regia che si svolgerà nei prossimi giorni, probabilmente la prossima settimana. Sarà quella la sede nella quale il governo si esprimerà», ha confermato Mariastella Gelmini, ministro agli Affari regionali. Ma il riferimento non è la Francia: «Noi non inseguiamo modelli stranieri, troveremo una via italiana all’utilizzo del Green pass».
Le ipotesi sono diverse. Sarà sicuramente confermato l’uso del Green pass per i grandi eventi (stadi, concerti, congressi), invece lo si sta valutando per palestre, circoli sportivi, cinema e teatri. Si discuterà anche di discoteche. Ma è su ristoranti e bar che bisognerà trovare un accordo, perché le associazioni di categoria stanno già alzando le barricate. Invece per il trasporto pubblico cittadino la questione non dovrebbe essere affrontata nell’immediato, a causa delle incognite a livello organizzativo. Se ne dovrebbe parlare in vista della riapertura delle scuole.