Scopriamo insieme quali sono le regole riguardanti il “super” green pass, quello che verrà introdotto il prossimo 15 ottobre e che vedrà l’obbligo del passaporto vaccinale per tutti i lavoratori del pubblico e del privato. Partiamo dai controlli, che come scrive il Corriere della Sera, dovranno essere effettuati solo dal datore di lavoro o dal direttore di un pubblico ufficio. Nel decreto viene specificato che «i datori di lavoro della Pubblica amministrazione e del settore privato sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni» di conseguenza entro la metà del mese prossimo bisognerà stabilire le modalità di controllo e individuare una persone che possa svolgere questo ruolo.



Il controllo potrà essere effettuato all’ingresso o chiedere ai dipendenti di consegnare il proprio green una volta sola, di modo da archiviare la data di scadenza del certificato. I dipendenti di ditte esterne dovranno invece esibire il green pass all’accesso, ma saranno controllati dai datori di lavoro. In merito ai sistemi informatici preposti, verranno indicati prossimamente nelle linee guida, ma per quanto riguarda la pubblica amministrazione, si dovrebbe trattare di un sistema molto simile a quello già in uso nelle scuole. Per quanto riguarda il green pass sul Taxi, a controllare ci sarà la cooperativa o la società per cui lavora il tassista. Un cliente può chiedere ad un tassista di esibire il green pass e nel caso fosse sprovvisto potrebbe decidere di lasciare la vettura. Nel caso in cui invece avessimo bisogno di un idraulico o di un elettricista a casa, il cliente potrà richiedere il green pass, e in caso di esito negativo, si potrà rifiutare l’ingresso in casa.



GREEN PASS OBBLIGATORIO, DIFFERENZE FRA PUBBLICO E PRIVATO: COME FUNZIONA

Questa regola, ricorda il quotidiano di via Solferino, vale anche per baby sitter, colf e badanti. Per quanto riguarda le sanzioni sul green pass, queste sono uguali per settore privato e pubblico: niente retribuzione dal primo giorno della mancata esibizione del green pass anche se con procedure differenti. Nel caso del pubblico, una persona sprovvista di green pass viene considerata assente ingiustificata, poi dal sesto giorno scatta la sospensione.

Il dipendente mantiene comunque il rapporto di lavoro, ma se viene sorpreso sprovvisto di pass nel luogo di lavoro a quel punto scatta una sanzione da 600 a 1.500 euro. Sanzione anche per il datore di lavoro che non effettua i controlli, da 400 a 1.000 euro. I magistrati, gli avvocati dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie senza green pass «commettono illecito disciplinare»; il magistrato viene sospeso fino a quando non esibisce il pass, e se non lo fa entro 30 giorni gli viene revocato l’incarico. Per le aziende con meno di 15 dipendenti il datore di lavoro può sostituire il dipendente senza green pass fino a che questi non si mette in regola.