VIA LIBERA AL DL GREEN PASS: LE NOVITÀ
Dopo circa un’ora e mezza di Cabina di regia e dopo un Cdm successivo, il Governo ha trovato la quadra sul Decreto “super Green Pass”, confermando l’intenzione di estendere l’obbligo del certificato al lavoro per statali e aziende private. L’estensione scatterà dal 15 ottobre, con tutte le amministrazioni pubbliche e private che dovranno consentire l’adeguamento di norme e regole nelle prossime settimane: il Parlamento e gli altri organi costituzionali potranno «autoregolamentarsi» e «adeguarsi in coerenza» sull’obbligo di green pass, recitano le fonti di Governo dalla Cabina di regia.
La Lega ha dato il suo assenso sostanziale alle nuove regole che saranno presenti nel Decreto oggi in CdM comprese le sanzioni di sospensione lavoro e stipendio dopo 5 giorni di Green Pass non valido/non presente in tutti i luoghi di lavoro. «Non si pagheranno i contributi per la sospensione», spiegano da Palazzo Chigi, «se però il dipendente accede al lavoro eludendo il controllo la sanzione diventa pecuniaria e disciplinare», e varrà anche per il settore privato. Salvini chiede misure importanti sui tamponi, ma il Decreto condurrà verso un obbligo generalizzato per le farmacie di praticare prezzi calmierati per i tamponi: il costo del test sarà “gratis” solo per chi non può fare il vaccino, 8 euro per i minorenni, 15 euro per i maggiorenni. Non è stata invece accolta la richiesta di sindacati e Centrodestra, ovvero tamponi gratis per tutti.
COSA C’È NEL DECRETO GREEN PASS
Alla fine sarà Green Pass obbligatorio per tutti i luoghi di lavoro dal 15 ottobre fino al 31 dicembre 2021: l’accordo è stato trovato e in CdM è giunto il via libera al nuovo Decreto che tiene assieme lavoratori statali e privati, dopo il sostanziale ok dato dai sindacati in visita a Palazzo Chigi.
Riassumendo, la regola sul nuovo Green Pass è semplice: dal 15 ottobre tutti i lavoratori dovranno essere vaccinati (certificato sarà erogato subito e non più aspettando i 14 giorni canonici), o aver fatto un tampone (negativo da almeno 72 ore, norma che sarà approvata nei prossimi giorni al posto delle 48 ore di prima), o essere guariti dal Covid per poter avere accesso negli uffici pubblici e privati: l’obbligo si estenderà anche per studi, ristoranti, negozi e tutte le altre categorie dove già ora la clientela ha come vincolo obbligatorio il possesso del Green Pass. In generale, laddove vi sia la possibilità di controllare, allora il Green Pass sarà obbligatorio: su trasporti pubblici locali, al momento, la norma non varrà. Le sanzioni sono simili a quelle viste nel Decreto su scuola e trasporti: multe dai 600 ai 1.500 euro per chi sarà sprovvisto del certificato, ma non sarà possibile licenziare: in alternativa, la norma prevede che scatti la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo 5 giorni di assenza ingiustificata nel settore pubblico e dopo 3 nel privato. Restano due i sostanziali nodi da risolvere: chi/quando effettuerà i controlli con l’app “Verifica C-19” e poi il fronte tamponi. Cgil-Cisl-Uil hanno ribadito a Draghi che la sicurezza non può essere un costo per il lavoratore, e dunque finché non sarà obbligatorio il vaccino per poter lavorare occorre che i tamponi possano essere gratuiti per tutti. Il Governo però si dice contrario perché lo scopo del Green Pass obbligatorio è incentivare la vaccinazione, con i tamponi gratuiti si rischia l’effetto contrario. Nel Decreto è stata inserita la norma che fissa prezzi calmierati per i tamponi molecolari: il costo del test sarà “gratis” solo per chi non può fare il vaccino, 8 euro per i minorenni, 15 euro per i maggiorenni.
GREEN PASS OBBLIGATORIO PER LAVORARE: L’ACCORDO IN CDM
Dal 15 ottobre prossimo ogni lavoratore in Italia dovrà avere il Green Pass valido per poter accedere al proprio luogo di lavoro: il nuovo Decreto approvato in Consiglio dei Ministri giovedì 16 settembre, sembra aver trovato la quadra finale sull’accordo tra i vari partiti. Il testo prevede 8 articoli: tra le principali novità, vi si legge che i datori di lavoro «sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni sull’obbligo di green pass e definiscono entro il 15 ottobre 2021, le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi». Nel decreto approvato oggi in CdM è stato anche specificato che l’obbligo di Green Pass vale anche per colf, baby sitter, Partite Iva e in generale tutti i lavoratori che offrono servizi occasionali, come elettricisti, fabbri e idraulici.
DECRETO, TUTTE LE ALTRE REGOLE
Il decreto sul “super Green Pass” avrà regole nette per tutti i lavoratori con l’obbiettivo di arrivare entro metà ottobre con una norma che obblighi statali e privati a munirsi di certificato anti-Covid per ridurre le possibilità di circolazione del contagio nei mesi autunnali in arrivo. Viene dato tempo fino al 15 ottobre per permettere a tutti di espletare almeno la prima dose di vaccino anti-Covid e non si vuole andare oltre dato che il Cts giudica il mese dopo la riapertura delle scuole il momento limite per la risalita dei contagi. Ecco in pillole le principali regole del prossimo nuovo decreto legge:
– Dipendenti pubblici: obbligo per tutti i lavoratori degli uffici pubblici, raggiungendo così le aree Sanità e Scuola dove già l’obbligo è in vigore
– Enti e Società: obbligo di Green Pass per organi politici (Palazzo Chigi e Ministeri), ma anche Agenzie del Demanio, delle Entrate, delle Dogane e dei Monopoli, le Autorità indipendenti (Anac, Agcom, Garante per i dati personali etc.) gli enti pubblici, culturali, previdenziali, le Federazioni sportive. Si pensa anche per le “controllate” e “partecipate” dello Stato
– Tribunali: obbligo per tutti i dipendenti giudiziari, esclusi invece imputati, testimoni e pubblico nei processi
– Locali pubblici: obbligo in tutti i luoghi dove per i clienti già è richiesto il Green Pass per stare al chiuso
– Mezzi trasporto: obbligo per dipendenti che lavorano a trasporti a lunga percorrenza ma anche per la “breve”, ovvero bus, metropolitane e taxi
– Aziende private: si lavora con Confindustria e sindacati per raggiungere l’accordo sul Green Pass, se non già questa settimana allora dalla prossima