L’Unione Europea ha dato l’ok all’ottenimento del Green Pass per coloro che si sono vaccinati con lo Sputnik, ma la scelta se concederlo o meno dipenderà sempre dai singoli Stati. In Italia, dunque, non è ancora chiaro cosa accadrà.

“Il riconoscimento della vaccinazione con Sputnik ai fini del Green Pass può essere deciso a livello nazionale. Di base è una decisione nazionale”. Lo ha detto, in base a quanto riporta l’Adnkronos, il portavoce della Commissione Europea Christian Wigand, a Bruxelles durante il briefing con la stampa. L’esponente dell’Ue, inoltre, ha ribadito che qualsiasi provvedimento in tal senso dovrà essere preso senza che preveda “discriminazioni” nei confronti dei cittadini membri di Stati appartenenti all’Unione europea.



Green Pass ok per vaccinati con Sputnik: i dubbi sull’efficacia

Il problema del mancato ok al Green Pass per i vaccinati con Sputnik stava attanagliando molti Stati: anche in Italia migliaia di lavoratori provenienti dall’Est sono al momento nel limbo. La situazione potrebbe adesso sbloccarsi grazie al “via libera” dato dall’Unione europea. Il Governo, infatti, avrà la possibilità di riconoscere come pienamente validi a tal fine i cicli vaccinali completi effettuati all’estero con il siero russo. In alternativa si potrebbe valutare una ulteriore dose con un siero a mRNA. Lo Sputnik Light, infatti, è monodose.



Uno studio condotto dal Russian Direct Investment Fund (Rdif), il fondo patrimoniale che commercializza il siero, ha dimostrato ad ogni modo che esso ha un’efficacia del 70% contro la variante Delta a tre mesi dalla somministrazione. Un dato abbastanza soddisfacente. Non ci sarebbe, dunque, da preoccuparsi, seppure l’ipotesi di un richiamo sia presumibile. La valutazione clinica (cosiddetta rolling review), che si basa sui risultati di studi di laboratorio e di studi clinici negli adulti, dello Sputnik da parte dell’Ema è comunque ancora in corso e presto potrebbero esserci novità ufficiali.