Green pass nei porti italiani, si va verso il rischio di blocco a Genova e Trieste. L’introduzione dell’obbligo di certificato verde ha causato tensioni e, dopo giorni di dialogo, il Viminale ha invitato le imprese a mettere a disposizione del personale tamponi molecolari o antigenici rapidi gratuiti. Ma non solo, gli operatori economici «potranno valutare, nella piena autonomia, ogni possibile modalità organizzativa ai fini dell’acquisizione del Green pass da parte dei dipendenti sprovvisti».
Ma le polemiche sul green pass non sono destinate a terminare, a partire da Trieste. Le aziende si sono dette disponibili a pagare i tamponi ai lavoratori fino al 31 dicembre, ma il Comitato dei lavoratori non ha intenzione di fare passi indietro: «Dal 15 ottobre, se non verrà ritirato l’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro, saranno bloccate le attività del porto di Trieste», riporta Rai News.
Green pass porti italiani, rischio blocco Trieste e Genova
La richiesta dei portuali triestini è chiara e netta, togliere il green pass: l’alternativa è il blocco a partire da venerdì. Ma non è tutto, come evidenziato dal portavoce Stefano Puzzer: «Oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma». La situazione sembra più tranquilla invece in Puglia, nei porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi: «Non temiamo particolari situazioni di criticità, scioperi o blocchi», le parole del segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Tito Vespasiani. Sul caso è intervenuto anche Federlogistica con il presidente Luigi Merlo: «Affrontare e trattare la vicenda dei portuali di Trieste come un problema di ordine pubblico rappresenta un errore clamoroso. Inoltre ci sono stati puntualmente e costantemente negati i confronti che avevamo richiesto con un solo risultato: lo Stato ora si piega a un ricatto inaccettabile», riporta Tg Com 24.