La notizia politica di ieri è senz’altro l’emendamento presentato dalla Lega al decreto legge 1/2022, in esame in Commissione Affari sociali, che stabilisce l’obbligo vaccinale per gli over 50. Il Carroccio chiede la cessazione del green pass e del super green pass allo scadere dello stato di emergenza, previsto per il 31 marzo. Il testo, al quale il Governo esprime parere contrario, ottiene il consenso di Alternativa (i fuoriusciti dal M5s) e di FdI. Dopo una sospensione pomeridiana si vota e l’emendamento viene bocciato: voti a favore 14, astenuti 5 (Forza Italia), contrari 22 (M5s, Pd, Leu, Iv, altri). L’emendamento in questione era in realtà il sub-emendamento ad un precedente emendamento, di iniziativa Lega, per eliminare la distinzione tra studenti vaccinati e non vaccinati ai fini della quarantena, su cui il Governo aveva dato parere contrario. Anche in questo caso l’emendamento aveva ottenuto i sì di Alternativa e FdI.



Raphael Raduzzi, deputato alla prima legislatura, ex 5 Stelle, fa parte di Alternativa, che si oppone al governo Draghi.

On. Raduzzi, come commenta quanto accaduto?

Penso che quello della Lega sia solo un modo per rifarsi una verginità politica, dopo aver votato tutti i decreti green pass ed aver bocciato il mio emendamento che eliminava da subito l’obbligo di super green pass per il lavoro. Nonostante ciò, noi di Alternativa votiamo ogni emendamento che tenti di limitare questo strumento odioso a prescindere da chi lo propone.



“Il Covid non prende l’aereo e va via il 31 marzo” ha detto il ministro Speranza a Repubblica. “Alcune cose dovremmo conservarle. Il green pass è stato ed è un pezzo fondamentale della nostra strategia”. Cosa gli direbbe?

Se parliamo di aerei è evidente che Speranza non ne prenda più da mesi. Il resto del mondo è andato e ha tolto ogni restrizione, lui vuol far rimanere nel pantano un intero paese.

A chi giova – o a che serve – un green pass a oltranza?

A nessuno, sicuramente non al nostro paese.

Sempre Speranza: “con un green pass solido abbiamo piegato l’ondata senza chiusure generalizzate”. Non negherà che sia tutto aperto. Meglio tenere tutto aperto che chiudere per Covid.



Col green pass e col super green pass a gennaio abbiamo raggiunto il picco storico di contagi, anche il numero dei morti di Covid era tornato al livello dello scorso anno. È palese che il green pass non abbia funzionato per contenere i contagi, ma solo per contenere ed affossare l’economia.

Ritiene che il fronte a tre in Commissione Affari sociali possa essere allargato? In che direzione?

Speriamo che qualcuno dei 5 Stelle si ravveda, ma ne dubito fortemente. Ormai hanno passato il solco.

Il problema rimangono i suoi ex colleghi di M5s, non crede?

 Esattamente.

Qual è il dato politico di questo “patto” anti-green pass, in questo momento critico della maggioranza di governo?

Non c’è alcun patto, noi ci siamo sempre opposti a questo strumento, se ora qualcuno ci ripensa ci fa piacere.

Allargando lo sguardo a questa fase politica, il governo può cadere?

Che Draghi, dopo esser stato bocciato dal parlamento nella sua autocandidatura a presidente della Repubblica, voglia andarsene in vista di questi mesi difficili mi pare evidente. Che possa farlo è un altro conto. Noi ovviamente speriamo che se ne vadano il prima possibile.

Come può la Bce ad alzare i tassi in questa situazione?

Quando l’inflazione in Germania arriva a sfiorare il 5% è normale che qualcuno chieda di alzare i tassi. È il problema di una politica monetaria uguale per economie così diverse.

Come può l’Europa a chiedere il consolidamento fiscale in questo contesto economico?

Il Nord Europa ha sofferto molto meno la crisi economica causata dal Covid e punta a contenere l’inflazione. Ma così facendo rischia di minare alle fondamenta la ripresa economica del Sud Europa. Questa volta tenere insieme i cocci sarà molto difficile. Draghi lo sa ed è per questo che vorrebbe andarsene.

(Federico Ferraù)

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