Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni della trasmissione di Radio Cusano Campus “L’Italia s’è desta”, commentando le misure legate al Green Pass rinforzato e varate dal governo nel tardo pomeriggio di ieri. “La strategia della carta verde – ha commentato – è stata vincente e viene ulteriormente potenziata, restringendo alcune azioni e la durata. Questo ci traghetterà in maniera sicura attraverso questa quarta ondata. L’obbligo vaccinale esteso ad altre categorie mette ulteriormente in sicurezza la popolazione”.

Attualmente, però, secondo Sileri l’obbligo vaccinale “assolutamente non serve, se non per le categorie per cui è stato già deciso. Ad ogni ondata corrisponde una nostra reazione e questa volta, nonostante l’ondata, noi non stiamo chiudendo e stiamo andando avanti con sicurezza. Avere il vaccino ti dà una protezione maggiore. Al di là di quello che dicono tante persone con teorie strampalate, se tu sei vaccinato hai un 50-60% in meno di chance di prenderti il virus e di trasmetterlo. E 9 volte su 10 chi si prende il virus da vaccinato non finisce in ospedale”.

PIERPAOLO SILERI: “IL LIVELLO DI PROTEZIONE DI COMUNITÀ È CAMBIATO, IL VIRUS DI OGGI È DIVERSO RISPETTO A QUELLO CHE AVEVAMO A FEBBRAIO 2020”

A “Radio Cusano Campus”, Sileri ha poi chiarito che non è vero che il Green Pass non abbia sortito l’effetto desiderato, visto che “abbiamo raggiunto livelli più alti di vaccinazione e la diagnostica è aumentata, permettendoci di individuare prima i positivi e i relativi focolai. Siamo arrivati all’inizio della quarta ondata molto più preparati rispetto ad altri Paesi. Oggi è grazie a questa certificazione verde se possiamo permetterci di non chiudere”.

Infine, a “Non è l’Arena”, programma di La7 condotto da Massimo Giletti e andato in onda ieri sera, Pierpaolo Sileri ha precisato: “Il livello di protezione di comunità è cambiato, ma il virus che fronteggiamo oggi non è quello arrivato in Italia nel febbraio 2020. Si diffonde di più ed è molto più contagioso per via delle varianti”. E i vaccini ai bambini tra i 5 e gli 11 anni? “La vaccinazione nella fascia di età pediatrica deve essere fatta per proteggere i più piccoli”.