Nessun ritorno al green pass all’orizzonte. A differenza di quanto segnalato sui social negli ultimi giorni, è la piattaforma nazionale digital green certificate a essere riabilitata dal decreto legge n. 19 del 2 marzo 2024 (nuovo decreto Pnrr) che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e che ha come oggetto “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza“. Infatti, in riferimento a eventuali emergenze sanitarie del futuro, al Capo X si rievoca l’uso della piattaforma da cui venivano generati i green pass durante l’emergenza Covid, che è ferma ufficialmente dal luglio 2023. Anche se non sono state emesse certificazioni, la piattaforma viene aggiornata per «far fronte a eventuali emergenze sanitarie». Quindi, l’intenzione è di riutilizzare la piattaforma del green pass, spendendo 3.850.000 euro per l’anno 2024 e 1.850.000 euro nel 2025. L’obiettivo è di «agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)».
Il senatore leghista Claudio Borghi su X ha precisato, in merito all’eventuale ritorno del green pass, che il nuovo decreto Pnrr non è stato ancora convertito, perché deve essere ancora discusso in Parlamento, dove è stato assegnato alla V commissione bilancio. Inoltre, ha spiegato che, se a livello internazionale si è deciso di adottare una piattaforma, allora anche il nostro Paese deve uniformarsi per garantire documenti di facile accesso ai cittadini che vogliono partire per uno stato che richiede specifiche profilassi.
GREEN PASS, COS’E’ RIPORTATO NEL NUOVO DECRETO PNRR
Il nuovo decreto Pnrr, per quanto riguarda la sanità, prevede in primis un incremento della dotazione organica del Ministero della Salute, di un posto di funzione dirigenziale di livello generale nell’ambito dell’Ufficio di Gabinetto del ministro. Inoltre, si rafforzano ruolo e competenze di Agenas nell’attuazione del progetto Pnrr per quanto riguarda il Fascicolo Sanitario Elettronico. Infatti, si permette il riutilizzo della piattaforma creata per la verifica del green pass, che è validata a livello europeo, anche per altre e future certificazioni sanitarie. Nel decreto c’è anche una disposizione in materia di trattamento di dati personali relativi alla Salute e misure in materia di interventi sulle infrastrutture ospedaliere.
In particolare, è l’articolo 43 sull’interoperabilità delle certificazioni sanitarie digitali a disporre che per fronteggiare eventuali emergenze sanitarie e per agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’Oms, «dalla data di entrata in vigore del presente decreto, la Piattaforma nazionale digital green certificate (Piattaforma nazionale – DGC) emette, rilascia e verifica le certificazioni e le ulteriori certificazioni sanitarie digitali individuate e disciplinate con uno o più decreti del Ministro della salute, adottati di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze e previo parere del Garante per la protezione dei dati personali».