Entro giovedì potrebbe esserci un nuovo Consiglio dei Ministri per approvare il Decreto legge sul Green Pass obbligatorio per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione, e non si esclude l’estensione anche ai lavoratori del settore privato (anche se l’iter potrebbe richiedere più tempo). Dopo sanità e scuola, l’obbligo del certificato anti-Covid potrebbe essere introdotto anche per i lavoratori degli organi costituzionali, degli enti culturali, delle agenzie fiscali, ma non si esclude pure «federazioni sportive, fondazioni, istituti di ricerca, enti di previdenza e forse anche le società partecipate dallo Stato».



Le anticipazioni arrivano dal “Corriere della Sera” che, citando fonti di Governo, ipotizza per giovedì una cabina di regia e un successivo Consiglio dei Ministri per il varo del Decreto ‘sfumato’ la scorsa settimana per l’opposizione della Lega. Si parla già di sanzioni «molto severe» sia di genere amministrativo che pecuniario, come rilevano le “voci” dalle riunioni coordinate negli ultimi giorni dal sottosegretario di Palazzo Chigi Roberto Garofoli: nello specifico, si parla di multe dai 400 ai 1000 euro con anche sospensione dello stipendio, in caso di mancato possesso del Green Pass.



GREEN PASS PER STATALI, COSA DICE BRUNETTA

Non solo, tornando ad un suo ormai “cavallo di battaglia” il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta spinge affinché l’85% dei lavoratori statali possano tornare in presenza, abbandonando lo smart working. Per farlo però, si riflette nel Governo, occorre inserire prima l’obbligo di Green Pass ma serve capire prima il “perimetro” nel quale inserire la norma. «Il Green pass è una misura geniale e in futuro dovrà valere per tutti i lavoratori, sia nel pubblico che del privato», così spiegava negli scorsi giorni il ministro in quota Forza Italia. Secondo Brunetta il tempo è risicato per l’interno del Governo e orrore fare in fretta: «Un Green pass assai esteso ha l’obiettivo di schiacciare gli ‘opportunisti’ ai minimi livelli di non influenza sulla velocità di circolazione del virus. Ci stiamo arrivando, mancano dieci punti».

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