L’introduzione del green pass a scuola pone il problema dei controlli e di conseguenza delle eventuali sanzioni. Secondo il decreto-legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale i presidi dovranno effettuare i controlli. E in caso di inosservanza scatteranno multe fino a mille euro. In virtù delle polemiche scoppiate, la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia è intervenuta su Facebook per esprimere le sue perplessità. «Il malessere c’è – è innegabile – ed è dato certamente da due fattori fondamentali: le sanzioni previste per i docenti e i dirigenti e la poca chiarezza della norma in alcuni punti, che può generare confusione». In merito alle sanzioni, ha assicurato che «è in corso una riflessione perché politicamente non condivido pienamente questa strada. Credo che gli insegnanti e i dirigenti abbiano dimostrato grande capacità e abnegazione nei confronti del loro lavoro e certamente va controllato il rispetto dell’obbligo del Green pass, ma non in questo modo».



Inoltre, Barbara Floridia ha evidenziato che vanno declinati meglio alcuni aspetti della normativa per agevolare l’organizzazione. «Per esempio: chi deve misurare la temperatura, lo fanno a casa o bisogna farlo a scuola? Il personale che ruota intorno alla scuola deve possedere anch’esso il Green pass?». Quindi, si è attivata per fare chiarezza e si aspetta per questo una nota di chiarimento. (agg. di Silvana Palazzo)



GREEN PASS SCUOLA: MULTE A PRESIDI E SANZIONI A PROF

Green Pass a scuola: i presidi potranno essere multati sino a 3mila euro qualora non vengano effettuate le verifiche necessarie. Lo riporta in queste ore “La Repubblica” che spiega come, nella bozza del decreto governativo, campeggi una frase inequivocabile sotto questo punto di vista: “Il responsabile del controllo dei Green Pass di insegnanti e amministrativi è il dirigente scolastico, che potrà nominare una persona dedicata. Chi non porterà il certificato a scuola (e il preside che non farà i controlli) potrà essere multato con un’ammenda tra 400 e 3mila euro, raddoppiata di fronte a un comportamento reiterato”.



Ecco dunque che sia i professori che il personale scolastico (ma anche d’ateneo) saranno chiamati a esibire la certificazione verde e, in caso di rifiuto, andranno incontro a un’assenza ingiustificata, con blocco dello stipendio mensile a partire dal sesto giorno di mancato lavoro. C’è, però, chi potrà essere dispensato dal Green Pass: si tratta di coloro i quali presenteranno un certificato medico che attesti il loro status di “soggetti a rischio”. Inoltre, “eviterà il pass chi si sottoporrà al tampone che, tuttavia, avrà una validità di sole 48 ore”.

GREEN PASS, BIANCHI “NON È SCHIAFFO A PERSONALE SCOLASTICO”

Sulla questione Green Pass a scuola ha fornito il proprio punto di vista anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il quale, in un’intervista concessa a “Il Corriere della Sera”, ha rivelato di avere incontrato i sindacati, che sono “liberi di esprimere le loro posizioni. Ma il Green Pass non è assolutamente uno schiaffo al personale della scuola e mi dispiace che qualcuno lo abbia interpretato così”.

Il ministro ha poi ringraziato tutti gli insegnanti perché “abbiamo concluso l’anno scolastico con 540mila ragazzi che hanno fatto gli esami di maturità e 576mila gli esami di terza media, senza un problema. All’appuntamento con una misura che garantisce i più fragili arriviamo con una risposta straordinaria del personale della scuola, che al 90% ha aderito alla vaccinazione su base volontaria e che io ringrazio”. Sulle vaccinazioni nella fascia dai 12 ai 19 anni, Bianchi ha asserito di avere chiesto l’accelerazione della campagna vaccinale per i giovani e “ottenuto dal commissario Figliuolo la rassicurazione che le dosi ci sono”.