GREEN PASS: REGOLE DIVERSE PER ELETTORI E SCRUTATORI

Come abbiamo visto non serve il Green pass per andare a votare. La decisione di non rendere indispensabile il certificato verde per accedere al seggio risponde ad un indirizzo politico chiaro: non intaccare il diritto di voto per ogni cittadino prescritto dalla Costituzione, indipendentemente dal suo stato immunologico. Chiaro però che la pandemia è ancora in corso e non si può negare che queste elezioni potrebbero fare da volano per il contagio nel caso in cui si abbassasse la guardia. A lanciare l’allarme è un presidente di seggio intervistato dal Corriere Romagna, che lamenta: “Non sono stati fatti sopralluoghi, non è stato istituito un numero massimo di presenze in base alla grandezza dei locali. Tutto è demandato al presidente del seggio che però se si azzarderà a escludere qualcuno andrà incontro a possibili denunce. Non mi rassicura il discorso di chi dice che solo i partiti più strutturati, generalmente, nominano dei rappresentanti di lista. Anche fossero sei o sette, non sarebbero pochi“. Così come per gli elettori, infatti, neanche per i rappresentanti di lista varrà l’obbligo di Green pass che scatterà invece al ballottaggio per presidenti di seggio e scrutatori, in ragione del nuovo decreto che ha esteso l’obbligo di certificato verde a partire dal 15 ottobre a tutti i lavoratori pubblici e privati. In questo senso il presidente di seggio intervistato commenta amaro: “In teoria al primo turno potremo serenamente trovarci in 28, gomito a gomito (ovviamente con le mascherine) nella senza stanza per ore e ore, e senza che nessuno sia vaccinato. Non è il mio caso, ho fatto da tempo anche la seconda dose e non è mia intenzione fare polemiche inutili. Mi sento solo nella condizione di uno che va a un concerto e sente una nota stonata da qualcuno dell’orchestra: anche in questo caso non so chi ha sbagliato, ma di sicuro qualcuno ha sbagliato qualcosa“. (agg. di Dario D’Angelo)



LIVE Elezioni comunali 2021: risultati di tutti i Comuni in tempo reale. Dati: Roma – Milano – Napoli – Torino – Bologna

COME SI VOTA IN TEMPO DI COVID: SCRUTATORI ED ELETTORI, LE REGOLE PER VOTARE AI SEGGI

Scopriamo subito le carte: no, il Green Pass non è obbligatorio per votare alle Elezioni Comunali 2021, nemmeno alle Suppletive per la Camera (Roma Primavalle e Siena), men che meno alle Regionali in Calabria. Il dispositivo dal 15 ottobre obbligatorio in ogni luogo di lavoro è stato deciso dal Governo di non venir imposto obbligatoriamente per poter esercitare il diritto di voto costituzionale.



Il 3 e 4 ottobre 2021 per le Elezioni Amministrative che coinvolgeranno più di 1700 Comuni italiani, l’intera Regione Calabria e i collegi di Siena e Roma Primavalle, le regole anti-Covid restano valide in tutto e per tutto, solo che non vi sarà alcun obbligo di presentare il Green Pass prima del voto. Essendo la votazione è un diritto dei cittadini, non è stata introdotta alcuna restrizione per l’accesso: vi sono però alcuni casi particolari in cui il certificato verde anti-Covid dovrà essere presentato, ecco qui sotto tutte le specifiche.

ELEZIONI AI SEGGI: QUANDO SERVE IL GREEN PASS

Non è obbligatorio per gli elettori, né per i rappresentanti di lista, gli scrutatori o i presidenti di seggio: cambia però tutto in caso di ballottaggio alle Elezioni Comunali 2021, già fissato per domenica 17 e lunedì 18 ottobre prossimi. In quella data infatti sarà entrato in vigore il nuovo Decreto che ha esteso l’obbligo di Green Pass a tutti i lavoratori pubblici e privati: ciò significa che – solo per scrutatori e presidenti di seggio – nei Comuni dovrà si arriverà al secondo turno, al ballottaggio (al primo turno invece non servirà, ndr) saranno costretti ad esibire ed essere in possesso del certificato (vaccinati, tampone negativo, guariti dal Covid).



Per il semplice elettore invece continuerà a non essere obbligatorio l’uso del Green Pass, anche al potenziale ballottaggio: il Ministero dell’Interno ha poi decretato che la scheda elettorale dovrà essere inserita direttamente nell’urna da parte dell’elettore, anche se di norma è il presidente di seggio/scrutatore ad effettuare tale operazione considerata però rischiosa per l’emergenza Covid-19.