Arrivano importanti novità per quanto riguarda il cosiddetto “green pass”, il passaporto vaccinale che permetterà la libera circolazione all’interno del territorio dell’Unione Europea. Come apprendono i colleghi dell’Adnkronos dalla bozza del nuovo Dpcm inerente proprio la “certificazione verde” (realizzata dalla presidenza del Consiglio insieme ai ministeri della Salute, dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale e delle Finanze), la stessa sarà scaricabile via web attraverso l’apposito portale dedicato, o eventualmente attraverso le applicazioni “Immuni”, quella realizzata da circa un anno a questa parte dopo lo scoppio della pandemia per tenere il tracciamento dei contagi, e “Io”, l’app ufficiale della pubblica amministrazione.



Nel primo comma dell’articolo 12 del testo si legge che “Le certificazioni verdi Covid-19 sono messe a disposizione degli interessati attraverso i seguenti strumenti digitali, con le modalità definite nell’allegato E:
a)sito web dedicato, sia attraverso accesso con identità digitale sia con autenticazione a più fattori; b)fascicolo sanitario elettronico; c)App Immuni; d)App IO”.



GREEN PASS IN ARRIVO, LE REGOLE PER OTTENERLO

Viene inoltre specificato che i certificati che sono già stati emessi nelle scorse settimane dagli Stati o dalle regioni, avranno un periodo di tempo di 6 settimane affinchè gli stessi vengano resi compatibili con il modello proposto dall’Ue. Ricordiamo che ha diritto al green pass solamente chi è stato vaccinato con entrambe le dosi (ovviamente se vaccinato con Johnson & Johnson basta la monodose), ma anche chi ha effettuato un tampone molecolare o antigenico, risultando negativo, nelle 48 ore precedenti, oppure, chi ha avuto un’infezione da covid ed è guarito da non più di sei mesi, con tanto di documenti medici che certifichino l’effettiva guarigione e i tempi trascorsi.



Il green pass entrerà in vigore a partire dal prossimo 1 luglio e permetterà la libera circolazione favorendo così la stagione turistica, così di cui ovviamente l’Italia ne gioverà viste le mete come Venezia, Roma e Firenze, giusto per citare solo alcuni esempi, dove gli stranieri sono ogni anno a milioni. Viene inoltre specificato che le ‘certificazioni verdi Covid-19’, dette anche Green Pass, rilasciate “in conformità al diritto vigente negli Stati membri dell’Unione europea sono riconosciute come equivalenti a quelle rilasciate in ambito nazionale, se conformi ai criteri definiti con circolare del ministero della Salute”.