In arrivo il Green Pass obbligatorio per salire sugli aerei, sui treni ad alta velocità e sui traghetti. È quanto emerge da alcune fonti capitoline, che rivelano come il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si sia rituffato all’interno del dossier Covid, dopo avere superato il tema, spinoso, della Riforma Cartabia. L’argomento sarà dibattuto in settimana con un confronto in maggioranza, presumibilmente in occasione di una cabina di regia che verrà convocata tra martedì e mercoledì, per poi sfociare in un’approvazione in Consiglio dei Ministri entro la fine della prossima settimana.



La questione, qualora dovesse concludersi positivamente, non vivrà probabilmente un esordio sin dal 6 agosto, data entro la quale il certificato verde acquisirà validità per ottenere l’accesso nei ristoranti al chiuso, nei teatri e nei cinema, alle manifestazioni di carattere sportivo, nelle piscine e nelle palestre. Infatti, non ci sarebbe un lasso di tempo sufficiente per consentire alla popolazione italiana di organizzarsi per tempo e avvisare i cittadini, senza contare che questo ridimensionamento genererà ricadute, giocoforza negative, sul settore turistico. Ecco perché è decisamente più probabile che l’introduzione della norma avvenga dopo Ferragosto.



GREEN PASS, OBBLIGO SU AEREI E TRENI VELOCI

Sull’obbligo del Green Pass su aerei, treni ad alta velocità e traghetti, secondo l’Huffington Post, ci sono da superare le antipatie della Lega nei confronti di questo provvedimento, in quanto già nei giorni scorsi il partito del Carroccio (o, perlomeno, alcuni suoi esponenti), hanno manifestato apertamente il proprio dissenso. In ogni caso, andrà affrontato lo scoglio dei trasporti pubblici locali, che non dovrebbero essere inclusi nel provvedimento (bus, tram e metro).

Con la riapertura delle scuole e senza un’adeguata campagna vaccinale tra i giovanissimi e il personale scolastico, non si tratta di una scelta troppo rischiosa? I presidenti delle Regioni chiedono una capienza non inferiore all’80% nelle aule, limite già bocciato dal Comitato tecnico scientifico, perché non garantirebbe il distanziamento tra gli alunni. Sono tanti, dunque, gli aspetti che necessitano di riflessioni approfondite, prima che, tra poco più di un mese, la campanella torni a suonare in tutta la Penisola.