Dal 1 luglio in tutta l’Unione Europea sarà attivo e in vigore il Green pass (nome tecnico ufficiale “Digital Covid Certificate”) ma già tra pochi giorni in Italia inizierà a circolare per “testare” l’utilizzo e sopratutto le modalità dove scaricarlo: è notizia di ieri che il garante della privacy ha dato via libera all’utilizzo lanciato dal Governo del Green pass sulle app IO e Immuni del certificato digitale che permetterà di viaggiare senza quarantene ed entrare in luoghi che lo richiederanno (teatri, concerti, spettacoli etc..).



Le piattaforme in cui il Green pass Ue sarà scaricabile, dopo la conferma del Garante, saranno: il sito web della Piattaforma nazionale-DGC, il fascicolo sanitario elettronico e le App Immuni e IO. Il problema è che proprio l’app della Pubblica Amministrazione per gestire tutti i fascicoli del cittadino è stata già bloccata dallo stesso Garante per problemi legati alla privacy: nello specifico, spiega il Sole 24 ore, il Garante ha ordinato alla società PagoPA che gestisce l’applicazione di bloccarla provvisoriamente per alcuni trattamenti di dati effettuati con i servizi di Google Mixpanel che comportano trasferimento verso altri Paese di dati delicati. Si tratta di un’avvertenza già scattata nel 2020 ma che ora, con l’imminente arrivo del Green pass su quella piattaforma, rende assai urgente e necessaria una piena funzionalità senza alcun rischio per il cittadino.



PAGOPA: “APP IO SICURA, PRESTO OPERATIVA”

In risposta all’invito del Garante, la società PagoPA conferma la risoluzione in tempi brevi delle problematiche sollevate: «L’App IO è sicura e presto sarà operativa per il Green Pass». In relazione al comunicato del Garante, la PagoPA afferma che il funzionamento di IO «prevede un trasferimento verso Paesi terzi (es. Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati (es. transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze), la società PagoPA smentisce l’affermazione del comunicato sopra riportata». Insomma, la tensione appare evidente sull’asse Garante-Governo e nelle prossime giornate andrà risolta per non arrivare impreparati al 1 luglio con il via libera del Green Pass Ue. «La società PagoPA, insieme al Dipartimento per la trasformazione digitale, sta esaminando i dettagli tecnici e giuridici del provvedimento per ogni opportuna iniziativa e, con spirito collaborativo e determinato, ha avviato un tavolo con le strutture del Garante per portare celermente il Green Pass su App IO, nell’interesse dei milioni di cittadini italiani utilizzatori della stessa app», conclude PagoPA.



Tornando alla certificato digitale Covid, che ieri ha ricevuto il via libera definitivo del Parlamento Europeo (e che attende ora solo la ratifica del Consiglio Ue), potrà essere richiesto al medico di famiglia o in farmacia, autorizzati a scaricare la certificazione web: da ultimo, per il Garante il decreto attuativo del Governo dovrà prevedere che i Green pass possano essere emessi e rilasciati solo attraverso la Piattaforma nazionale-DGC e «verificate esclusivamente attraverso l’App VerificaC19». Tale app è considerata «l’unico strumento in grado di garantire l’attualità della validità della certificazione verde, in conformità ai principi protezione dei dati personali, garantendo inoltre che i verificatori possano conoscere solo le generalità dell’interessato, senza visualizzare le altre informazioni presenti nella certificazione (guarigione, vaccinazione, esito negativo del tampone)».