QUANTO DURA E COME FUNZIONA IL GREEN PASS

Dal 1 luglio 2021 in tutta l’Europa entrerà in funzione il Digital Covid Certificate (Certificato europeo digitale o semplice Green pass Ue) ma già da giugno in alcuni Paesi sarà in funzione un ulteriore test che segue la sperimentazione conclusasi oggi: domani ci sarà il lancio ufficiale del “gateway” Ue, con i primi Stati membri che si collegheranno. Tra questi anche l’Italia, che tuttavia non inizierà fin da subito ma partirà con il Green pass Ue da metà giugno (mentre è già un punzone il Green pass cartaceo). Ricordiamolo, si intende un certificato digitale comunitario che garantisce: l’avvenuta vaccinazione (con seconda dose), la guarigione dal Covid-19 o l’esito negativo di un tampone con validità di 72 ore (se molecolare) o di 48 ore (se rapido).



Lo ha spiegato stamane il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders presentando a Bruxelles la proposta della Commissione Ue in merito ai viaggi in giro per l’Europa (su richiesta del Consiglio Ue): «Non saranno più necessari test di viaggio o quarantene per le persone completamente vaccinate, in possesso di documenti in linea con il certificato digitale Covid Ue e anche per i guariti dal virus». In attesa della messa a terra delle nuove regole, il Green pass Ue porterà per i guariti dal Covid la validità del certificato per 180 giorni (6 mesi) dopo un testo molecolare negativo: esentati dalla quarantena per viaggi in Europa anche i minori che viaggiano con i genitori vaccinati e i bambini tutti sotto i 6 anni. La proposta di legge presentata oggi dalla Commissione Ue aggiunge «Le persone completamente vaccinate, in possesso di documenti in linea con il certificato digitale Covid dell’Unione europea, dovrebbero essere esentate dai test di viaggio o dalla quarantena, 14 giorni dopo aver ricevuto l’ultima dose. Questo dovrebbe riguardare anche le persone guarite che hanno ricevuto una singola dose di vaccino».



PASS UE, TUTTE LE ALTRE REGOLE

Il cosiddetto “freno di emergenza” interno alla Ue viene ri-proposto nella nuova legge che normerà il Green pass europeo: il freno servirà «all’interno della Ue per affrontare nuove varianti, reintroducendo misure restrittive per i viaggi anche ai vaccinati e ai guariti nel caso in cui la situazione epidemiologica si deteriorasse rapidamente». La Commissione Ue ha elaborato inoltre una distinzione netta tra aree verdi, arancioni e rosse: nella prima, non vi saranno alcune restrizioni per i viaggiatori; in zona arancione vi è la possibilità che venga richiesto un test prima della partenza; in zona rossa invece si potrebbero imporre periodi di quarantena, a meno che i viaggiatori non abbiano un test pre-partenza, antigene o molecolare. Nel frattempo, l’associazione internazionale di esperti e attivisti “The Institute for Technology In The Public Interest,” ha prodotto un documento in cui sottolinea non poche problematiche nel progetto sul Green pass Ue: «Riteniamo necessario che la Commissione europea intraprenda una ‘valutazione d’impatto’» sul sistema sanitario, sull’equivalenza dei requisiti per ottenerlo (vaccinazione, test e prova di guarigione), «sul sistema di controllo e sui diritti delle persone ed eventuali disuguaglianze che si verranno a creare».

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