Stefania Salmaso, epidemiologa, è intervenuta in qualità di ospite a “Stasera Italia”, trasmissione di Rete 4 condotta da Barbara Palombelli e andata in onda nella serata di venerdì 18 febbraio 2022. L’esperta ha dichiarato innanzitutto che “siamo tutti contenti del fatto che la curva stia scendendo, ma in Italia ci sono ancora 1,5 milioni di soggetti contagiosi. Se il 31 marzo cesserà lo stato d’emergenza, il problema non sarà definire se sia ancora emergenza o no. Bisognerà invece capire, secondo la road map, come si ritornerà alla normalità. Questa curva e tutta l’ondata di infezioni non si esaurirà a breve”.

Per ciò che riguarda la nostra sanità, “i tagli sono stati fatti da molti anni. Ricordo anche che adesso sono state stanziate risorse, ma sempre sulla parte assistenziale, non su quella di prevenzione. La prevenzione non è stata valorizzata e molte chiusure dei piccoli ospedali sono state legate a problemi di qualità. I centri nascita che non facevano nascere almeno 500 bambini l’anno sono stati chiusi”. Tuttavia, Salmaso ha detto che “il fatto che il SSN abbia portato la popolazione italiana a invecchiare conducendo una vita normale nonostante i problemi di salute è importante. Ci siamo trovati di fronte a un ulteriore problema, con la pandemia: siamo tutti concentrati sulla prevenzione delle malattie infettive, ma anche quelle di carattere cronico-degenerativo sono molto importanti”.

STEFANIA SALMASO: “GREEN PASS? BISOGNA ANDARE VERSO UNA NORMALIZZAZIONE GRADUALE”

Dopo avere puntualizzato a “Stasera Italia” come dei vaccini italiani Reithera e Takis si siano perse le tracce, così come della produzione di anticorpi monoclonali, la professoressa Stefania Salmaso ha affrontato la questione Green Pass: “Bisogna andare verso una normalizzazione graduale, sappiamo che ci sono ancora molti problemi. Credo che i non vaccinati andrebbero cercati, capendo il motivo della loro mancata vaccinazione. Purtroppo, alla fine diventa accettabile che ci sia una quota di persone che non aderisce alla vaccinazione”.

E, ancora: “Il rischio di entrare in contatto con un contagioso è molto elevato, il Green Pass deve essere ancora mantenuto. Dobbiamo avere ancora delle cautele. In Gran Bretagna si pensa già che chi è infetto ed è stato diagnosticato come contagioso possa restare a casa e fare la propria vita come se fosse una semplice influenza: mi sembra una cosa assurda”.