LA ROAD MAP DEL GOVERNO PER LA FINE DELL’EMERGENZA COVID

L’emendamento della Lega bocciato per un solo voto in Commissione Affari Sociali ha fatto capire che sul fronte Covid e sulle restrizioni ancora presenti in Italia, il Governo è tutt’altro che unito: la spinta di Draghi nel trovare una road map di uscita dall’emergenza ha trovato forti resistenze nell’ala più “rigorista” (leggasi Speranza e Pd), di contro non sono mancate gli “incidenti” parlamentari con la Lega intenzionata a rimuovere tutto dopo la fine dello stato d’emergenza il prossimo 31 marzo 2022.



A tracciare un possibile punto di svolta è il giudizio schietto del più “draghiano” dei Ministri nel Governo, il n. 2 della Lega Giancarlo Giorgetti: «Non ci sono le condizioni per una ulteriore proroga dello stato d’emergenza». L’esecutivo ha respinto il blitz del Carroccio ma si troverà a discutere tra qualche settimana comunque della proroga o meno dello stato d’emergenza: secondo una prima “road map” fornita oggi dal “Corriere della Sera” – su fonti di Governo – è la data del 30 aprile 2022 a dover essere cerchiata sul calendario in quanto rappresenta la possibile fine di quasi tutte le restrizioni anti-Covid. «Eliminato il green pass per la maggior parte delle attività, resterebbe l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori e per gli over 50 fino al 15 giugno», così si legge nella prima bozza dell’intervento studiato da Palazzo Chigi per uscire dall’emergenza Covid.



GREEN PASS, CTS, MASCHERINE: COSA CAMBIERÀ E COME

In termini di date, la possibile road map studiata dal Governo non può che partire dal 31 marzo 2022, giorno in cui scadrà lo stato di emergenza inizialmente varato dal Premier Conte nel gennaio 2020 e rinnovato di volta in volta fino a fine marzo. Il Governo ha deciso di non prorogarlo, come confermato anche dallo stesso Ministro della Salute Roberto Speranza: «L’intenzione dell’esecutivo è fissare un nuovo calendario che entro la fine di aprile regoli il ritorno alla normalità, favorisca l’arrivo dei turisti stranieri e la ripresa dell’economia garantendo maggiori libertà per l’ingresso nei negozi, nei bar, nei ristoranti e negli alberghi», riportano Guerzoni e Sarzanini sul “CorSera”, sentite fonti vicine a Palazzo Chigi. Green Pass non sarà cancellato, come invece vorrebbe la Lega sulla scia degli interventi decisi praticamente da tutti gli altri Governi europei: vedrà la propria fine con ogni probabilità dal 30 aprile, facendo permanere a quel punto solo alcuni obblighi vaccinali per alcune categorie di lavoratori (sanitari, operatori con il pubblico) oltre gli over-50 fino a metà gennaio. Fronte mascherine, rimarranno obbligatorie al chiuso anche dopo il 31 marzo (probabilmente fino a giugno), mentre non sarà rinnovato l’obbligo per spettacoli all’aperto: permane per il momento l’obbligo di FFP2 su mezzi di trasporto e in cinema-teatri, dove però dal 10 marzo si potrà tornare a consumare cibo e bevande. Stop obbligo Super Green pass per locali all’aperto ma si ragiona anche per la fine tout court del certificato per entrare nei ristoranti: non saranno rinnovate le ordinanze che impongono quarantena o test per ingresso in Italia, tranne dai Paesi considerati ancora sotto grave emergenza pandemica. Dal 1 aprile si prevede poi: scioglimento Cts, eliminazione sistema a colori delle Regioni, fine obbligo super green pass per trasporti, stadi al 100% di capienza posti. Entro il 30 aprile saranno gradualmente rimodulati gli obblighi di Green Pass anche per alberghi, piscine e in generale dovunque in Italia per favorire un ritorno alla normalità del turismo in vista dell’estate.

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