Non ha convinto in molti la memoria difensiva presentata dall’ex ministro dell’interno, Matteo Salvini, in merito alla vicenda riguardante la nave Gregoretti. Fra i più scettici l’ex esponente del Movimento 5 Stelle Gregorio De Falco, ufficiale della Guardia Costiera, secondo cui la memoria, come riporta La Stampa: «si occupa di tutto tranne che della questione che gli viene imputata, cioè che vi sia stata una scelta collegiale nel trattenimento dei migranti a bordo». Nicola Fratoianni di Leu, accusa invece il leader leghista di aver utilizzato i migranti per propaganda, mentre per Pietro Grasso, altro esponente di Leu, la memoria rappresenta «un boomerang clamoroso». Anche i Renziani di Italia Viva, fino a pochi giorni fa ancora incerti se votare a favore o contro Salvini, sembrerebbero ormai essere pronti ad esprimersi contro di lui: “La memoria di Salvini non introduce alcun elemento nuovo – sarebbe il parere dgli stessi, riportato da Repubblica – il caso della Gregoretti, dopo il decreto sicurezza bis, è più grave di quello della Diciotti, il sequestro scatta perché i migranti si trovavano già su una nave militare, quindi in territorio italiano”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GREGORETTI, SALVINI VERSO IL PROCESSO: LA SITUAZIONE IN GIUNTA
Facendo un breve calcolo, quindi, il prossimo 20 gennaio in Giunta al Senato finirebbe 13 a 10 in sfavore del leader della Lega. Da una parte, Partito Democratico (1), tre di Italia Viva, 6 del Movimento 5 Stelle, con l’aggiunta di Grasso di Leu, De Falco e l’altoatesino Durnwalder. Dall’altra, invece, i 5 della Lega, 4 di Forza Italia e infine uno di Fratelli d’Italia. Situazione pressochè identica un mese dopo in Aula, dove Salvini arriverebbe a solo 140 voti. Difficile che la situazione possa mutare in favore del leghista nei prossimi quindici giorni, di conseguenza lo stesso sembra destinato a subire un processo. Al leghista viene contestata la non collegialità della decisione di non far sbarcare la Gregoretti, cosa che invece sostiene con forza l’ex titolare del Viminale.