E’ pronto al processo per il caso Gregoretti, l’ex ministro dell’interno, Matteo Salvini. Lo ha fatto capire nelle scorse ore, a Modena per una nuova tappa del tour elettorale in vista delle elezioni regionali che si terranno in Emilia Romagna il prossimo 26 gennaio. «La sinistra – sostiene il leader della Lega, parole riportate dal Corriere della Sera – siccome non riesce a battermi politicamente, vuole eliminarmi per via giudiziaria». Quindi l’ex vice presidente del consiglio ha aggiunto: «Il 27 gennaio io sarò qui a festeggiare con voi. In cambio, a febbraio voi sarete in tribunale con me». Salvini è convinto di vincere a mani basse in Emilia: «Ma lo sapete che qui i 5 Stelle prenderanno il 5%? Ma di che cosa stiamo parlando? Possono andare avanti all’infinito con il 5%?». E ancora: «Non c’è un governo. Ma vi rendete conto? Hanno fermato tutto. Hanno spostato di venti giorni la riunione di maggioranza perché hanno paura di perdere. E così, nulla più si muove». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GREGORETTI, SALVINI: “SONO SCHIFATO”
Inizia questa mattina in Giunta per le Immunità del Senato l’esame sul caso Gregoretti, con l’analisi delle accuse e la memoria difensiva presentata venerdì scorso dall’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini: il leader della Lega è indagato e accusato di sequestro di persona nei confronti dei 135 migranti a bordo della nave italiana tenuti nel porto di Augusta dal 25 al 30 luglio scorso. Secondo Conte e il Movimento 5 Stelle, all’epoca alleati di Salvini al Governo, l’intero esecutivo non era informato delle operazioni messe in campo dalla Lega sul caso Gregoretti, del tutto diverso da quello Diciotti (dove Salvini è già stato “salvato” dal processo proprio per il voto del M5s). Nella memoria difensiva il n.1 del Carroccio dice esattamente il contrario e pone le prove per cui i due casi siano praticamente identici, ma Conte e Di Maio ora si esprimono in maniera diametralmente opposta dal caso Diciotti per «guadagno politico». «I senatori decidano secondo coscienza», ha scritto stamattina sui social l’ex Ministro del Viminale, «Mi processino e mi incarcerino pure se credono, ho sempre agito a difesa del mio Paese e della sicurezza degli Italiani. Lo rifarei mille volte»: il Tribunale dei Ministri di Catania chiede il processo per sequestro di persona, il prossimo 20 gennaio invece la Giunta per le Immunità dovrà votare sul dossier e, in caso di via libera a procedimento, il caso arriverà direttamente in Senato come già avvenuto per l’affaire Diciotti.
PROCESSO GREGORETTI: SALVINI E I “PALETTI” DI RENZI
Mentre prosegue la campagna elettorale verso le Regionali in Emilia Romagna e Calabria – dove il caso Gregoretti potrebbe pesare e non poco nel prosieguo della disfida elettorale – Salvini ha lanciato una diretta Facebook dalla campagna romagnola in cui ha di nuovo commentato le ultime novità sul dossier in esame alla Giunta in Senato «A gennaio ci sarà anche l’eventuale possibilità di un processo nei miei confronti, mi vedete preoccupato? No, più che altro sono schifato e incuriosito. Schifato perché solo in Italia qualcuno può provare a processare con l’ok del Parlamento un ex ministro che ha semplicemente difeso i confini, la sicurezza, l’onore e la dignità del suo Paese». Nel frattempo, il vero snodo della questione è come i vari partiti arriveranno al voto in Giunta – e poi eventualmente anche in Senato – fra trame politiche e strategie anche per l’immediato futuro. Si gioca tutto sul ruolo di Matteo Renzi: Italia Viva dopo giorni di tentennamenti ha annunciato di votare contro Salvini sul caso Gregoretti, ma la “fretta” non c’è in casa renziani visto il “piano” della partita che stanno giocando: l’ex Premier vuole arrivare ai propri obiettivi di Governo, ovvero evitare la legge sulla prescrizione, ottenere la propria legge elettorale “preferita” ed evitare anche la revoca delle concessioni autostradali per Aspi. La “minaccia” potrebbe proprio essere il rinvio sul voto contro Salvini in Giunta al Senato: se Pd-M5s non soddisfano le richieste renziane, il caso Gregoretti potrebbe così divenire molto più “politico” di quanto già non lo sia in origine. Se la trattativa con il Governo non dovesse avvenire in tempi rapidi e con risultati certi, le “speranze” per Salvini paradossalmente potrebbero aumentare con il nuovo “inatteso” alleato sul campo, l’odiato nemico Matteo Renzi.