Tiene ancora banco il “caso” Gregoretti, autentica “spada di Damocle” che attende Matteo Salvini già per l’inizio del prossimo anno: dopo il rinvio a giudizio per l’ex Ministro dell’Interno (accusato di sequestro di persona per i migranti a bordo della nave della Difesa “Gregoretti” lo scorso luglio) e il “cambio” di strategia del M5s rispetto al simile caso Diciotti (allora Di Maio votò in Parlamento per il non procedere al processo, oggi propone l’esatto opposto), nel nuovo comizio di giornata da Chieti il leader della Lega sbotta. «La sinistra deve imparare a batterci col voto, non tramite i Tribunali», spiega Salvini giunto in Abruzzo per la candidatura a sindaco di Chieti di Fabrizio Di Stefano. Nell’intervista odierna a La Verità, il segretario “rinnovato” nell’ultimo Congresso della Lega ribadisce «Questi giudici non ce l’hanno con me, ce l’hanno con gli italiani. Sarebbe un processo a milioni di italiani. Che sostengono il nostro operato, la chiusura dei porti e la difesa dei confini». Intanto la Lega prepara le carte per dimostrare come tanto sul caso Diciotti quanto su quello Gregoretti, la decisione dei “porti chiusi” fu una decisione collegiale di Governo e non un «exploit per campagna elettorale personale» come sostiene Di Maio attaccando l’ex collega vicepremier. Secondo Affari Italiani, il Carroccio ha già un fascicolo di fotocopie, mail, interviste, dichiarazioni, un carteggio pubblico tra istituzioni e membri del Governo raccolto e tenuto stretto dalla Lega. «Di Maio, Conte e Bonafede sul caso Gregoretti si sono dimostrati squallidi, sono persone piccole. Saremo in grado di dimostrare che quella scelta du condivisa», attacca Salvini intervistato da La Verità.



GREGORETTI: ITALIA VIVA “SALVA” MATTEO SALVINI?

Il 20 gennaio prossimo la Commissione per le autorizzazioni a procedere contro Salvini sul caso Gregoretti si dovrà pronunciare (e poi eventualmente, con il via libera, si arriverà anche in Aula al Senato, ndr) ed è per quella data che il fascicolo della Lega “contro” il M5s potrà essere presentato. Nel frattempo però a temere comunque un processo che potrebbe, se arrivasse una condanna, escludere Salvini dalla vita politica per diverso tempo, la Lega sta valutando la possibilità di “convincere” altri partiti della insensatezza del processo contro un ex Ministro che ha preso una decisione “di Governo”. In questo senso Italia Viva di Renzi è l’iniziato numero uno per dare un “appoggio” a Salvini, al netto delle convinzioni sul tema migranti tutt’altro che vicine tra i due: «la sorpresa più grande è la posizione del M5S. Io ritengo che i grillini debbano vergognarsi per quello che hanno fatto al governo con Salvini e per come hanno dato giustificazione politica a quelli che tecnicamente erano sequestri di persona. Dopodiché prima di decidere, leggiamo le carte. Siamo persone serie, noi», ha spiegato Renzi nell’intervista a Repubblica di ieri. «Surreale il loro cambio di idea rispetto alla Diciotti. Italia Viva valuterà le carte pur giudicando negativamente la politica disumanitaria dell’ex Ministro. Io ho dormito sulla Sea Watch», attacca Davide Faraone (Italia Viva) a Omnibus questa mattina. Se però il Parlamento dovesse effettivamente votare per il procedere del processo a Matteo Salvini, il leader della Lega non si tira indietro e a La Verità confessa «Sarà una festa. Voglio vedere in faccia chi mi condanna a dieci anni di carcere perché ho fatto il mio dovere. Ci sarebbero un milione di persone pronte a raccogliere il mio testimone. Possono far fuori Salvini, ma dopo Salvini ce ne sono altri cento»

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