Storie Italiane è tornato a trattare il caso della giornalista Greta Beccaglia, che l’anno scorso venne palpeggiata da un tifoso, che allungò la mano tirandole uno schiaffo sul sedere. Oggi Greta Beccaglia è tornata a parlare della sua vicenda alla luce di quanto accaduto negli scorsi giorni in Spagna, dove la giornalista Isa Balardo ha subito una molestia simile: un passante l’ha palpeggiata in diretta televisiva mentre era in collegamento con lo studio, e l’autore del gesto è stato in seguito rintracciato e quindi arrestato.
“Dopo Empoli-Fiorentina mi trovavo fuori dallo stadio”, ha ricordato oggi in diretta tv su Rai Uno Greta Beccaglia. “Che fine ha fatto il molestatore? E’ stato condannato ad un anno e sei mesi e non andrà ovviamente in galera ma svolgerà lavori socialmente utili. Con me non si è mai scusato, mai sentito niente a riguardo. Fecero molte cene di solidarietà nel suo ristorante anche di donne per essere solidali a lui”.
GRETA BECCAGLIA: “HO DENUNCIATO MA A FATICA”
“Qui arriva il problema: io ho denunciato, non è stato semplice farlo perchè ho avuto tanti commenti negativi e non di sostegno. Al giorno d’oggi dico che ho fatto bene, ma non è stato semplice, un gesto come una molestia non deve passare come un gesto normale. Vedendo anche quanto accaduto la giornalista spagnola si può notare la differenza della gestione della cosa. Dallo studio mi è stato detto di andare avanti e di non prenderla mentre in Spagna il collegamento è stato subito bloccato e l’aggressore è stato arrestato. E’ un modo di vedere il gesto diversamente fra Italia e Spagna”.
“Nel corso del collegamento – ha proseguito Greta Beccaglia – si sono verificati altre molestie, c’erano poi altri colleghi che erano lì e non hanno fatto niente, potevano fermare il tutto. Il mio aggressore ha fatto un gesto che non è normale, da come parla sembra quasi che io gli abbia rovinato la vita. Lui ha fatto dichiarazioni alla stampa ma le scuse non mi sono mai arrivate. Anche oggi dopo quanto accaduto alla giornalista spagnola – ha continuato – dicono che ciò che è successo non è grave e che ho sbagliato a denunciare”.