Droni per cercare l’auto di Greta Spreafico a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, dove la cantante 53enne di Erba è scomparsa 11 mesi fa. Della donna e del veicolo, una Kia Picanto nera targata ED 080 DT, si sono perse le tracce il 4 giugno 2022 e ancora oggi il giallo è senza soluzione. Non si sa dove siano finite e le ricerche, finora, non hanno prodotto alcun esito utile a dare una svolta al mistero. La famiglia di Greta Spreafico sostiene che qualcuno possa averle fatto del male, forse approfittando di una parentesi di fragilità della 53enne che, nei mesi precedenti alla sparizione, era arrivata persino a contattare l’investigatore privato Ezio Denti per via di alcune presunte minacce alla propria incolumità.



Greta Spreafico, secondo la ricostruzione, avrebbe dovuto concludere la vendita di un immobile ereditato dal nonno a Porto Tolle con rogito previsto per il 6 giugno, ma qualcosa, nella sua storia, deve essere successo nelle 48 ore precedenti all’appuntamento. Quale sia la sua sorte non è chiaro. Stando a quanto emerso sul fronte delle indagini, l’automobile della donna non sarebbe stata ripresa in uscita dal territorio della provincia di Rovigo in cui si trovava nelle ultime ore prima della scomparsa, e finora le ricerche nel Po, dove si pensava potesse essersi inabissata con il veicolo forse nel compiere un gesto estremo, non hanno dato riscontri. I parenti escludono lo scenario di un suicidio. Secondo uno dei fratelli di Greta Spreafico, se la 53enne avesse deciso di farla finita avrebbe scelto un altro modo e si sarebbe trovato qualcosa. La stessa Procura di Rovigo, secondo la trasmissione di Federica Sciarelli, indaga sull’ipotesi di un omicidio e al momento un nome risulterebbe iscritto nel registro degli indagati.



Caccia all’auto di Greta Spreafico, in campo anche i droni

La sparizione dell’auto di Greta Spreafico costituisce un elemento chiave nel giallo della cantante 53enne di Erba le cui tracce si sono perse quasi un anno fa a Porto Tolle. Finora non sarebbe stata individuata una pista capace di imprimere la svolta decisiva nel mistero che avvolge la sorte della donna, e l’assenza di elementi riconducibili al passaggio del suo veicolo in uscita da quel territorio sembra aggiungere ulteriori nubi al rompicapo.

L’orizzonte di un suicidio appare comunque sconfessato da uno messaggi vocali che Greta Spreafico aveva inviato a Ezio Denti per chiedergli un aiuto a scoprire se qualcuno volesse farle del male. Nel contenuto in questione, la donna aveva dichiarato di essere “terrorizzata a morte” e di voler vivere. L’attività investigativa di Denti, però, non avrebbe rilevato alcuna minaccia e ancora oggi non si sa perché la 53enne avesse paura al punto da ingaggiare un investigatore nei mesi immediatamente precedenti alla sparizione. Resta poi il giallo sulle ultime ore di Greta Spreafico di quel 4 giugno 2022: l’ultimo a stare in sua compagnia sarebbe stato Andrea Tosi, uomo che la cantante di Erba avrebbe conosciuto via social e che sostiene che quella sera fosse particolarmente “turbata”, addirittura incapace di stare alla guida.