Andrea Tosi, il giardiniere che sarebbe stato l’ultimo a vedere Greta Spreafico prima della scomparsa a Porto Tolle (Rovigo), datata 4 giugno 2022, rompe il silenzio e parla ai microfoni della trasmissione Iceberg di Marco Oliva. L’uomo era stato iscritto nel registro degli indagati per le ipotesi di distruzione e occultamento di cadavere e recentemente la Procura di Rovigo ha chiesto l’archiviazione perché, come riassume Chi l’ha visto?, “non sono emersi elementi utili per sostenere l’accusa” in giudizio a suo carico. In un comunicato citato dalla trasmissione di Federica Sciarelli, il 5 ottobre scorso, era stato reso noto che “l’indagato all’esito delle indagini è stato interrogato per i reati, in ipotesi accusatoria, di distruzione e occultamento di cadavere e si è avvalso della facoltà di non rispondere“.



Tosi difende la sua posizione e ribadisce di essere totalmente estraneo alla sparizione di Greta Spreafico, cantante 53enne di Erba di cui non si ha più alcuna notizia ormai da oltre un anno. “È stato un calvario. Io l’unico indagato, ma non ho fatto niente. Qualcuno l’ha fatta fuori, ha nascosto il corpo e l’auto (mai ritrovata anche questa, una Kia Picanto nera targata EF 080 DT, ndr), Greta non voleva morire e non voleva suicidarsi. Dovrebbero indagare altrove, non su di me. Tutti mi guardavano come per dire ‘ma tu sai’, mi sentivo pressato e adesso voglio essere tranquillo. Adesso è finita, ma fino a che non la trovano per me non è finita. Sono un povero giardiniere che lavora, non farei mai del male a nessuno (…). Non hanno prove, non hanno niente su di me. Non hanno trovato il cadavere, mai avrei fatto del male a Greta. Lei mi manca, penso a lei tutti i giorni, non abbiamo avuto rapporti o cose… solo musica, basta. Non c’era niente tra me e lei. Solo Greta sa cosa è successo, qualcuno l’ha fatta sparire“.



Greta Spreafico, dalle carte spunta un messaggio inedito di Andrea Tosi

Andrea Tosi sostiene con forza di essere innocente e ritiene che si debba indagare oltre la sua posizione per arrivare alla verità sulla scomparsa della donna. Ai microfoni di Iceberg, il consulente della famiglia di Greta Spreafico, Davide Barzan, ha letto alcuni stralci dell’istanza di archiviazione avanzata dalla Procura Rovigo spiegando che ci sarebbe una nuova indagine per l’ipotesi di circonvenzione di incapace, presso la Procura di Como, dopo l’archiviazione del caso.

“Il pubblico ministero ha richiesto archiviazione per quanto riguarda l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale nei riguardi di Tosi, per questo studio legale lui non è mai stato il presunto omicida di Greta (…). Il pubblico ministro procedente decise di indagare Tosi perché il 3 giugno 2022, alle 11:42, inviò un messaggio a Spreafico che leggo letteralmente: ‘Ho sbagliato, mi sono innamorato di te e l’ho confidato. So che non viene ricambiato ma rimarrai sempre nel mio cuore‘. Quindi fondamentalmente il Tosi aveva una infatuazione anche se la conosceva da pochi giorni. Hanno poi escluso la responsabilità perché, dalle indagini successive, non vi era prova certa di un suo coinvolgimento nella sparizione“. Secondo quanto descritto dal consulente della famiglia della 53enne, i sospetti della Procura si sarebbero inizialmente focalizzati sulla posizione dell’uomo perché,  il giorno prima della scomparsa della donna, le avrebbe inviato il predetto messaggio.