Greta Spreafico è scomparsa nel nulla il 4 giugno di un anno fa, e di lei non c’è ancora traccia. Manca anche la sua auto, una Kia Picanto nera targata EF 080 DT che non sarebbe stata vista uscire dal territorio di Porto Tolle (Rovigo) dove la cantante 53enne di Erba si trovava nelle ore della sparizione. L’inchiesta è aperta per omicidio e un nome risulterebbe iscritto nel registro degli indagati, ma sono ancora tantissime le ombre intorno al giallo e una testimonianza sembra rafforzare l’ipotesi che qualcuno possa aver fatto del male alla donna.
Iceberg, la trasmissione condotta da Marco Oliva, ha dedicato un servizio al racconto inedito di un testimone che sostiene di conoscere la persona che infastidiva Greta Spreafico, uno “stalker“, qualcuno di cui lei avrebbe avuto paura e che, in alcune occasioni, avrebbe manifestato la sua ossessione per la donna presentandosi a casa sua e bussando insistentemente, anche in malo modo, alla sua porta. L’avrebbe tormentata, ha riferito l’anonimo al programma, aggiungendo dell’altro: “Le rompeva sempre le p***e, è un amico di vecchia data, però quando veniva qua cercava di evitarlo. È un uomo di Porto Tolle, intorno ai 55 anni. Io ho dei dubbi su di lui. Se è stata questa persona – ha concluso l’uomo parlando all’inviato di Iceberg – , non so se trovate né Greta né la macchina perché è uno di quelli furbi“. Nei mesi precedenti alla scomparsa, secondo questa versione, Greta Spreafico avrebbe subito le attenzioni pressanti di questa persona e si sarebbe confidata con il testimone, il quale a sua volta conoscerebbe il soggetto in questione.
Il giallo di Greta Spreafico, Andrea Tosi: “L’auto? Forse nascosta in un capannone”
Nel giallo di Greta Spreafico, un ruolo centrale è giocato dalle dichiarazioni di Andrea Tosi, amico di Greta Spreafico e ultima persona – secondo la ricostruzione ufficiale – ad averla vista viva la sera del 4 giugno 2022. La cantante di Erba avrebbe trascorso con lui molte ore, e secondo il racconto dell’uomo qualcosa la turbava. Si sarebbero salutati intorno alle 2, e da allora lui non l’avrebbe più incontrata. Tosi ha un’ipotesi sulla sorte dell’auto di Greta Spreafico, sparita come lei da un anno: “Forse è stata nascosta in un capannone, in un garage, qualcuno l’ha fatta sparire. Allora i fiumi erano asciutti e non è stata trovata, allora dov’è?“.
L’interrogativo avanzato da Tosi è lo stesso che governa il giallo da un anno. Il testimone sentito dalla trasmissione Iceberg sostiene di conoscere il presunto stalker di Greta Spreafico e di aver dubitato di lui fin dalle prime battute del mistero. Ma ha aggiunto anche altro al suo racconto, colorando di tinte ancora più fosche la sua testimonianza: “Hanno detto che hanno controllato questa persona e non è risulta niente, per carità, può essere anche innocente, ma dall’inizio ho avuto dubbi (…). Se lo ha fatto, lo ha fatto anche da solo, conosce tutti i posti qua, dove far sparire una persona e anche una macchina“.