Greta Spreafico, dubbi sul secondo testamento

Si riapre il caso di Greta Spreafico, la donna scomparsa nel nulla nel giugno del 2022 dopo aver passato una serata con un amico, Andrea Tosi, l’ultimo a vederla viva. L’avvocato Carlo Taormina, ospite di “Iceberg”, parla del testamento della donna, nel quale lascia tutto al fidanzato, Gabriele Lietti, ora indagato: “È in discussione la posizione del fidanzato perché se il secondo testamento è il frutto di un comportamento violento nei confronti della donna, allora quello vero è quello di prima, non è il secondo. Nel secondo testamento cambia la calligrafia e si vede, scrive sotto dettatura”.



Un testimone, in esclusiva ad “Iceberg”, rivela: “C’era una catena alla porta della casa di Greta ma non l’aveva messa lei. Ho visto un bigliettino davanti alla porta e c’era scritto ‘Greta, che fai?’. Questo l’ho visto il giorno 4 giugno alle 14.30”. Dunque Gabriele Lietti era arrivato prima, non il 5 giugno come dichiarato. L’intervista del testimone è stata accolta dalla Procura di Rovigo: il testimone è dunque convinto di aver visto il bigliettino il giorno prima rispetto a quello dichiarato dal fidanzato di Greta, che ha sempre raccontato di essere arrivato a Porto Tolle il giorno successivo, quello del 5 giugno.



Greta Spreafico, indagato il fidanzato Gabriele Lietti

Anche Gabriele Lietti è indagato per la scomparsa di Greta Spreafico. Inizialmente l’unico sul quale si è puntata la lente di ingrandimento degli inquirenti è stato Andrea Tosi, l’amico che aveva passato con la cantante rock l’ultima serata prima della sua scomparsa. La donna avrebbe chiesto all’uomo di dormire con lei perché “aveva paura” ma lui aveva rifiutato: da lì, lei sarebbe sparita nel nulla, non lasciando tracce di sé. Anche nell’auto di Greta Spreafico, che si trovava a Porto Tolle per vendere una casa di famiglia, non vi è alcuna traccia: è scomparsa e non è più stata trovata.

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