Nella giornata di oggi la polizia di Copenaghen ha arrestato Greta Thunberg, l’attivista ambientale che era salita agli albori della cronaca per i suoi pesanti e feroci attacchi contro i leader globali disinteressati – a suo dire – alle questioni della crisi climatica; nonché ideatrice ed ispiratrice del movimento Fridays for Future che ormai da anni mobilita gli studenti di mezzo pianeta puntualmente ogni venerdì in una delle più ampie e diffuse manifestazioni ambientaliste di umana memoria.



Oggi – però – Greta Thunberg si trovava con alcuni compagni attivisti fuori dall’Università di Copenaghen per chiedere l’interruzione dei rapporti collaborativi tra l’ateneo danese e le controparti israeliane: in totale c’erano una ventina di ragazzi e ragazze che avrebbero tenuto bloccato l’accesso alla struttura; mentre un paio di loro hanno fatto irruzione nell’Università prendendo controllo di alcune aule. Il tutto – ovviamente – fino a quando la polizia non ha fatto irruzione e calmato i bollenti spiriti dei rivoltosi: in totale oltre all’eco-attivista sono finiti in manette altri cinque suoi compagni; tutti rilasciati (come da protocollo) dopo un breve interrogatorio da parte degli agenti danesi.



Greta Thunberg arrestata a Copenaghen: stava manifestando con una 20ina di attivisti contro la collaborazione con gli atenei israeliani

Inizialmente non era stato confermato se Greta Thunberg fosse effettivamente coinvolta nell’arresto, con la polizia di Copenaghen che si era rifiutata di rilasciare dettagli limitandosi a parlare di “sei persone arrestate in relazione alla manifestazione” pro-Gaza; mentre era certo che si trovasse davanti all’ateneo danese perché ne aveva parlato lei stessa in una breve nota condivisa online dove criticava l’irruzione “violenta [degli] agenti in tenuta anti-sommossa“.



I primi ad aver parlato di Greta Thunberg erano i redattori del quotidiano Ekstra Bladet che avevano descritto l’eco-attivista come vestita con una kefiah bianca e nera sulle spalle e le manette ai polsi, facendo circolare online la sua foto; mentre in un secondo momento sono stati diffusi da alcuni partecipanti alla rivolta i video della giovane caricata sul cellulare della polizia e – più tardi ancora – del suo rilascio dalla centrale danese, sorridente e baldanzosa.