Tempi difficili per Greta Thunberg. Reduce da qualche arresto per le sue attività in favore del clima, l’attivista svedese è finita nella bufera per il sostegno convinto alla Palestina, senza mai condannare la strage compiuta da Hamas. E non lo ha fatto neanche ieri, nel corso del discorso pubblico tenuto ad Ambsterdam, in Olanda, in seguito a una marcia per l’ambiente e con una forte simpatia per la causa palestinese.
Come evidenziato dall’Agi, non tutti hanno apprezzato i connotati politici dell’evento, fortemente legati all’indirizzo della Thunberg. Tant’è che ad un certo punto un manifestante è salito sul palco per toglierle il microfono e accusarla di concentrarsi sulla politica a scapito delle questioni climatiche. E non è il primo manifestante a puntare il dito da questo punto di vista.
Greta Thunberg contestata ad Amsterdam
Se organizzi una marcia per l’ambiente, per provare a sensibilizzare i potenti della Terra circa i presunti rischi che stiamo correndo, che senso ha mettersi a parlare della guerra tra Israele e Hamas? Non c’entra niente e infatti la Thunberg deve fare i conti con vibranti polemiche, sentenziando che non c’è alcuna giustizia climatica nei territori occupati. “Credevo fossimo qui a parlare di ambiente, non di politica”, il j’accuse dell’uomo salito sul palco. Ma purtroppo non è stato un confronto democratico: prima è stato bloccato da una donna con indosso la kefiah e poi è stato scortato via. “Vai giù”, l’ordine della Thunberg con il sorrisetto sulle labbra. Messa giustamente al bando da Israele, ora l’attivista svedese potrà consolarsi con gli elogi arrivati dai canali di Hamas.