Anche l’attivista per l’ambiente Greta Thunberg si è vaccinata contro il Covid-19. La giovane, passata alla ribalta mondiale per le sue proteste per sensibilizzare le potenze politiche sul cambiamento climatico, ha ricevuto la prima dose di vaccino nella giornata di ieri e ha mostrato tutta la sua soddisfazione sui social, con una foto con tanto di cerotto da far vedere ai follower. Ma dalla felicità per la vaccinazione, si è passati presto alla polemica: “Sono estremamente grata e privilegiata di poter vivere in una parte del mondo in cui posso già vaccinarmi. La distribuzione dei vaccini nel mondo è estremamente diseguale”.



La giovane ha poi incalzato: “Secondo il New York Times l’84 percento delle dosi di vaccino in tutto il mondo sono stati somministrati in paesi ad alto e medio reddito. Solo lo 0,3% delle dosi è stato somministrato nei paesi a basso reddito”. Una polemica non nuova per Greta che ad aprile aveva sottolineato il netto divario tra i paesi ricchi e il numero delle dosi riservate ai paesi più poveri. La 18enne svedese, che nel marzo 2020 si era messa in isolamento dopo aver accusato sintomi tipici del virus, ha chiosato su Instagram lanciando un chiaro messaggio ai no vax: “Nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro. Quando ti viene offerto un vaccino, non esitare. Salva vite”.



GRETA THUNBERG, LA DONAZIONE PER AIUTARE PER I VACCINI

La svedese ha a cuore tutto ciò che viene bistrattato e non considerato dai potenti del mondo. Ecco allora perché lo scorso aprile l’adolescente che ha ispirato il cosiddetto Fridays for Future, movimento per il cambiamento climatico, ha deciso di donare 100.000 euro al programma Covax per l’accesso globale alle dosi contro il coronavirus. La donazione, avvenuta per sostenere l’acquisto di vaccini destinati alle popolazioni più vulnerabili e agli operatori sanitari dei paesi più poveri, è stata fatta attingendo dalle casse della propria fondazione.



“La comunità internazionale deve fare di più per affrontare la tragedia che è la disuguaglianza dei vaccini. Abbiamo i mezzi a nostra disposizione per correggere il grande squilibrio che esiste oggi nel mondo nella lotta contro il Covid-19. Proprio come con la crisi climatica, dobbiamo prima aiutare i più vulnerabili” aveva detto la giovane che si è mossa affinché un reale cambiamento potesse avvenire nel breve termine. Eppure, a tre mesi di distanza, sembra che nulla sia realmente cambiato e Greta, nel giorno della sua prima dose, ha sottolineato ancora una volta il bisogno di agire quanto prima per evitare ulteriori catastrofi nei paesi in via di sviluppo.