La Commissione dell’Ue ha approvato il commercio dei grilli domestici come alimento per gli esseri umani: dalle prossime ore, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sarà possibile trovare i cosiddetti ortotteri nei negozi e di conseguenza anche nelle tavole degli italiani. Una pratica diffusa in altri Paesi, ma che nel nostro appare ancora lontana, seppure sembra che non ci siano rischi nel cibarsi di tali animali. L’ok è arrivato infatti dopo il parere positivo dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.



È per questa ragione che, dunque, negli scaffali dei supermercati e non solo, gli ortotteri potranno essere trovati in diverse forme: congelati, essiccati, in polvere, come snack oppure come ingredienti da utilizzare in altri cibi. Finora i grilli erano autorizzati soltanto come alimento per animali, ma adesso cambia tutto. Non si tratta, tuttavia, di una notizia rivoluzionaria: è infatti il terzo insetto che è stato approvato per il medesimo utilizzo finale dall’Ue dopo la locusta migratoria e la tarma della farina.



Grilli come alimento per umani: ok a commercio da Ue. Perché?

grilli potranno essere utilizzati come alimento per gli esseri umani, dato che è arrivato nelle scorse ore l’ok dell’Ue al commercio per tale scopo. In molti, tuttavia, si stanno domandano il perché dovrebbero cibarsi di questi insetti. “Considerare gli insetti come una fonte alternativa di proteine non è nuovo. Poi spetta ai consumatori decidere se lo vogliono mangiare o meno”, dicono da Bruxelles.

Le polemiche, tuttavia, sono all’orizzonte: da Coldiretti ed anche da altri esperti del settore alimentare. “C’è l’intenzione della Commissione di aprire a tali tipologie di alimenti, per ragioni di politiche industriale e soprattutto migratorie. Sono infatti gli immigrati dai paesi asiatici i maggiori consumatori di tali cibi. Sarebbe però opportuno allo stesso modo tutelare la nostra dieta mediterranea, che sta subendo tanti attacchi che rischiano di mettere in difficoltà le nostre imprese”, ha detto al Corriere della Sera il professore Francesco Bruno, ordinario di diritto alimentare all’università Campus biomedico di Roma.