Sempre pacato nei modi, al massimo pungente con le domande, Giovanni Floris ieri non ha resistito di fronte alle dichiarazioni di Fulvio Grimaldi durante la puntata del suo programma “DiMartedì” su La7 in merito alla guerra in Ucraina. «Le decisioni sono prese molto più in alto rispetto a Mario Draghi, che non conta molto», aveva esordito Grimaldi. Poi il ragionamento che ha fatto insorgere il conduttore: «In Ucraina, come confermato mesi fa da tutta la nostra stampa, dall’Osce e dall’Onu, esiste un regime basato su forze politiche e armate naziste, che ne fanno di tutti i colori, che tutto ad un tratto si sono volatilizzate e non esistono più, anzi sono diventate simpatiche».



Secondo Fulvio Grimaldi, è in atto «un processo di odio nei confronti dei russi e del diverso che assomiglia moltissimo all’odio che si nutriva nei confronti degli ebrei alcuni decenni fa». Per Grimaldi c’è «la stessa rimozione, la stessa categorizzazione di sotto uomini, i putiniani che sono inaccettabili, questo è un dato di fatto sorprendente».



FURIA FLORIS “GRIMALDI? NULLA DI CONDIVISIBILE”

Il riferimento non è solo al Battaglione Azov. Secondo Grimaldi, la presenza “nazista” in Ucraina arriva fino a Kiev, come sostengono a Mosca. Parole che hanno suscitato la dura reazione di Giovanni Floris, che ha redarguito subito il pubblico in studio. Se prima, infatti, ha invitato alla calma tra i sospiri degli altri ospiti, quando poi si è sollevato un leggero applauso ha fermato tutti. «Non applaudite perché francamente con tutta la simpatia per Grimaldi non trova nulla di condivisibile in quello che ha detto».



Le persone presenti stavano, infatti, mostrando il proprio gradimento per il discorso del giornalista, che comunque non ha fatto alcuna retromarcia rispetto alle sue dichiarazioni: «Ci sono i nazisti o no? C’è l’Azov o no?». Allora il conduttore, visibilmente infastidito dall’intervento del suo ospite, ha replicato: «I nazisti ci sono pure in Italia, ma non è che ci invade la Francia». Fulvio Grimaldi, però, ha tirato dritto e rilanciato: «Questi nazisti hanno massacrato per otto anni un popolo che non voleva il colpo di Stato, caspita!».