A favore del gioielliere vittima di tentata rapina e che ha ucciso due ladri ferendone un terzo a Cuneo, è stato creato anche un hashtag, “Io sto con il gioielliere”, che in poche ore ha raccolto migliaia di adesioni. La figlia di Mario Roggero su Facebook ha ringraziato le persone che dal balcone lo hanno applaudito, come riferisce Tgcom24. Il sindaco di Grinzane Cavour, teatro del grave fatto di sangue ha espresso la solidarietà di tutta la cittadinanza: “Umana pietà per le vittime ma massima solidarietà a una famiglia che è sotto choc e che ha sempre portato avanti il lavoro con compassione”. “Io avrei fatto la stessa cosa”, dice un cittadino che ha mostrato piena solidarietà al gioielliere.



Ed a mostrarsi solidale è anche Matteo Salvini che ai microfoni dell’Agenzia Vista ha dichiarato: “Ho sentito il gioielliere piemontese a cui ho espresso tutta la mia solidarietà. Ci siamo messi a disposizione anche per supporti non solo morali ma anche legali visto che di vicende simili ne ho seguite parecchie”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“MI SPIACE MA HO DOVUTO: O IO O LORO…”

“Mi spiace, ma ho dovuto farlo: o io o loro…”: con queste parole al Tg1 il gioielliere Mario Roggero, vittima di una tentata rapina che è terminata con l’uccisione di due dei banditi e il ferimento di un terzo ha spiegato il suo gesto, pur dichiarando di essere dispiaciuto per quanto accaduto. “Ora però non provo niente: mi spiace sia successo un fatto così, è moto brutto…” ha proseguito l’uomo, ricostruendo la dinamica dei drammatici fatti.

“Con la mano destra ho aperto la cassa, con la sinistra il cassetto con cui sapevo che c’era la mia arma e simultaneamente ci siamo trovati uno puntato contro l’altro… Ho dovuto, poi sono scappati” ha raccontato Roggero che, come ricordano le cronache odierne, aveva in realtà già subito un tentativo di rapina nel 2015 quando era stato imbavagliato e picchiato dai malviventi. “Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano” aveva scritto quest’oggi il diretto interessato sul suo profilo Facebook, ricevendo molti attestati di stima e condivisioni e riferendosi a quanto è accaduto con una citazione di Albert Einstein. (agg. di R. G. Flore)



RAPINA CUNEO, INDAGATO PER OMICIDIO COLPOSO IL GIOIELLIERE

Una rapina finita nel sangue quella verificatasi ieri sera attorno alle 19:00 in quel di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo: il gioielliere ha ucciso due ladri (entrambi italiani) a colpi d’arma da fuoco, ferendo un terzo (anch’egli nostro connazionale). Quest’ultimo si è dato alla fuga con una macchina per poi venire rintracciato poco dopo dalle forze dell’ordine. Stando a quanto riferito dai colleghi dell’Agi nella loro edizione online, pare che il malvivente sia stato bloccato non troppo distante dall’ospedale “Santissima Annunziata” di Savigliano, sempre nel cuneese, e il ladro presentava una ferita evidente d’arma da fuoco alla gamba.

Visto il clamore che ha suscitato la notizia, la figlia di Mario Roggero, il titolare della gioielleria, ha pubblicato un post Facebook in cui ha spiegato: “Il gioielliere di Gallo Grinzane che ha ucciso due rapinatori su tre per legittima difesa è mio padre. Nella difficoltà voglio rimanere aperta e fiduciosa, lucida e forte. Prego per le due anime dei rapinatori che hanno lasciato il corpo. Luce a loro”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

RAPINA CUNEO, GIOIELLIERE UCCIDE DUE LADRI/ SALVINI: “DIFESA È SEMPRE LEGITTIMA”

Un gioielliere della provincia di Cuneo ha ucciso due ladri che stavano tentando un colpo presso il suo negozio. E’ accaduto nelle scorse ore in quel del comune di Grinzane Cavour, borgo storico del cuneese, in Piemonte, dove tre ladri stavano cercando di svaligiare una gioielleria locale, provando a portarsi via il prezioso bottino. Sulla loro strada hanno però incontrato il titolare, che non ha esitato a premere il grilletto, uccidendone due del gruppo.

L’uomo ha sparato in strada, davanti al proprio negozio, tra l’altro già teatro di una rapina sei anni fa, nel 2015: colpiti dai proiettili due sono rimasti a terra, in quel di via Garibaldi, mentre un terzo è riuscito a fuggire, scampando a morte pressochè certa. Una scena a cui molti hanno assistito in paese, visto che il colpo è avvenuto alla luce del sole, poco prima della chiusura di ieri, «Mi batte il cuore – ha raccontato una ragazza, come riferisce IlMessaggero.it – è stato terribile: ho avuto paura di morire». Cinque sarebbero stati i colpi esplosi verso i malviventi, uno ucciso a pochi metri dall’ingresso del negozio, e uno invece all’angolo con una via laterale.

RAPINA CUNEO, GIOIELLIERE UCCIDE DUE LADRI A COLPI DI PISTOLA: NEL 2015 ERA GIÀ STATO RAPINATO

Sul luogo si sono recati gli uomini del 118 subito dopo l’allarme, ma nonostante i tentativi dei medici, per i due ladri non vi è stato nulla da fare, troppo gravi le ferite riportate. In seguito i carabinieri hanno fermato il terzo bandito, che stando a quanto raccolto da alcuni testimoni si sarebbe allontanato in auto, prima appunto di essere catturato. In base a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, pare che i tre malviventi fossero a loro volta armati di pistola, e che avrebbero puntato le armi verso la famiglia del gioielliere. «Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale – ha raccontato Gianfranco Garau, il sindaco del paese – quando abbiamo sentito gli spari in strada. Mi sono spaventato e sono sceso a controllare. La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc. Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati».

Nel 2015 due banditi avevano legato il titolare, Mario Roggero, per poi picchiarlo con violenza; avevano fatto lo stesso anche con la moglie e la figlia prima di portarsi via i gioielli, un colpo da circa 300mila euro. «Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita – ha scritto Matteo Salvini sui social – il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia. La difesa è sempre legittima». Le indagini sono in corso