Il ghiacciaio Petermann si trova nella Groenlandia nord occidentale e rappresenta una delle maggiori riserve di ghiaccio presenti sulla terra. Purtroppo si sta verificando uno scioglimento importante che, come fanno notare gli scienziati, è preoccupante per quanto riguarda il monitoraggio dell’innalzamento delle temperature degli oceani e del livello dei mari sempre più elevato. La scoperta è stata fatta dai glaciologi dell’Università della California, che hanno espresso alla Cnn una certa preoccupazione per il fenomeno rilevato, dichiarando che “Il ghiacciaio interagisce con le maree oceaniche, innescando uno scioglimento precedentemente sconosciuto che sta provocando anche l’aumento più rapido del livello del mare“.



Precedentemente non era stato mai possibile stabilire in che modo i ghiacciai interagiscono con le maree, ma ora i ricercatori hanno appreso che l’arrivo della marea oceanica è correlato a cambiamenti repentini della calotta glaciale, dovuti soprattutto alle temperature calde delle acque, mai così in aumento come nell’ultimo decennio. Una nuova fonte di scioglimento che mette ulteriormente a rischio la riserva di ghiaccio, non solo in Groenlandia.



Groenlandia, allarme ghiacciaio Petermann “Si scioglie nell’oceano a causa delle maree”

L’allarme per lo scioglimento rapido del ghiacciaio Petermann in Groenlandia, ha riacceso il dibattito sul cambiamento climatico globale. Gli scienziati della Nasa hanno dichiarato alla Cnn, che “Nei prossimi anni il fenomeno peggiorerà “andando ad intaccare le coste oceaniche a causa dell’innalzamento dei livelli del mare“. Le dinamiche appena scoperte grazie all’osservazione dell’interazione delle maree con i ghiacciai, dovranno essere considerate come ulteriore fattore di rischio.



“È stato provato che i ghiacci sono sensibili alle temperature dell’acqua, e se consideriamo questo fenomeno, le previsioni per l’aumento del livello aumenterebbero del 200%“, ha affermato il professor Eric Rignot. E questo vale sia per il ghiacciaio Petermann che per le altre riserve presenti in Antartide. Il principale autore dello studio Enrico Ciracì, ha inoltre evidenziato i dati preoccupanti sulla velocità dello scioglimento ” la linea fissa di Petermann migra tra 2 e 6 chilometri con l’entrata e l’uscita delle maree“.