Il 4 novembre 2023, Elon Musk ha annunciato il lancio di Grok AI, un nuovo sistema AI sviluppato dalla sua nuova startup fondata nel marzo scorso, xAI. L’origine del termine “grok” deriva dal romanzo di fantascienza dello statunitense Robert A. Heinlein, del 1961, “Straniero in terra straniera”, utilizzato prevalentemente negli anni Sessanta in relazione alla cultura hippie e ancora in uso nell’ambito informatico. Si tratta di una parola marziana che significa avere completamente compreso, assimilato e fatto proprio, quasi digerito, un argomento o un concetto e averlo reso parte di sé, per un suo ulteriore sviluppo, tanto che l’osservatore diventa parte dell’osservato.



Grok è un modello di AI generativa che è stato addestrato su un enorme dataset di testo, quello desumibile dalla piattaforma X, il nuovo nome di Twitter. L’annuncio postato su X, da parte di xAI, è stato il seguente: “Grok è un’intelligenza artificiale modellata sulla ‘Guida galattica per gli autostoppisti’, in grado di rispondere a quasi tutto e, cosa ancora più difficile, di suggerire quali domande porre!”. L’annuncio cita questo romanzo scritto nel 1979, la “Guida galattica per gli autostoppisti” del britannico Douglas Adams, nelle cui pagine alcuni protagonisti stavano cercando la risposta alla domanda fondamentale sulla vita e sull’universo.



Più realisticamente, la genesi di Grok potrebbe essere retrodatata all’inizio di quest’anno, quando il 17 aprile scorso, in un’intervista con Tucker Carlson di Fox News, Musk aveva pubblicamente dichiarato che si apprestava a lanciare un sistema chiamato TruthGPT al fine di finanziare e promuovere un’informazione autentica piuttosto che distorta dai filtri del “politically correct”, appannaggio delle altre AI. “Ho intenzione di avviare qualcosa che chiamo TruthGPT o un’IA alla massima ricerca della verità che cerca di capire la natura dell’universo”. E aveva aggiunto: “Penso che questa potrebbe essere la strada migliore verso la sicurezza, nel senso che un’AI che si preoccupa di comprendere l’universo difficilmente annienterà gli esseri umani perché siamo una parte interessante dell’universo”.



Musk aveva lasciato intendere che TruthGPT avrebbe rappresentato una correzione di rotta rispetto a OpenAI, che pur aveva contribuito a fondare, perché quest’organizzazione aveva iniziato ad adottare un modello di business a scopo di lucro insieme alle preoccupazioni più ampie, che egli aveva, su come il sistema di AI potesse influenzare la libertà di informazione sui social media. Il magnate aveva spiegato, in quell’intervista, che ChatGPT era stato programmato da esperti di sinistra i quali avevano addestrato il chatbot a mentire, di avere pregiudizi liberal, in sintesi di essere fin troppo “woke”. Carlson aveva affondato, ancor di più il colpo, sostenendo che l’influenza sullo sviluppo di ChatGPT poteva essere caratterizzata come partigiana, tale da rappresentare un vero e proprio “attacco alla democrazia” attraverso il “controllo” delle menti americane, grazie all’accesso alle informazioni pubblicamente disponibili sui social media.

Tale aspetto di natura eminentemente politico-culturale sembra essere confermato da quanto pubblicato sul sito della nuova start-up xAI, al momento del lancio di Grok, in cui viene esplicitamente affermato che si vogliono “costruire strumenti di IA che siano di massimo beneficio per tutta l’umanità. Crediamo che sia importante progettare strumenti di IA che siano utili a persone di ogni estrazione e visione politica”. In quest’ottica forse si comprendono assai meglio tutte le recenti iniziative promosse da Musk, non a caso a partire dal marzo di quest’anno, riguardo alle moratorie e al mettere in pausa l’IA, citando i “rischi per la società” di uno sviluppo non regolato di questi sistemi.

Astraendo da queste considerazioni di carattere politico-culturale, dal punto di vista tecnico, Grok ha una caratteristica che lo rende un modello AI del tutto unico perché ha un accesso in tempo reale alle informazioni tramite la piattaforma X, il che gli conferisce un grande vantaggio rispetto ad altri modelli di AI generativa. Anche da questo punto di vista si può comprendere il perché i creatori di contenuti sulle piattaforme di social media stiano cercando di bloccare i bot che svolgono attività di web scraping e, tra questi, Musk è uno dei più attivi.

Un aspetto non secondario è, poi, quello relativo alla politica sulla privacy. A oggi, se si possiede un account X e si chiede di poter accedere a Grok, qualsiasi cosa si pubblichi sulla piattaforma viene utilizzata per addestrare Grok. Un ultimo elemento importante è una finestra contestuale di 25.000 caratteri la quale può permettere di ottenere testi molto più lunghi di quelli usualmente disponibili con altri modelli di AI generativa.

In definitiva, Grok sembra essere il modello linguistico attualmente più aggiornato e con maggiori possibilità di ulteriore sviluppo. I primi risultati sono molto promettenti per quanto riguarda i benchmark di apprendimento automatico, progettati per misurare le capacità matematiche e di ragionamento. Ad esempio, Grok ha superato tutti gli altri modelli della sua classe di calcolo, tra cui ChatGPT-3.5 e Inflection-1. È stato battuto solo da modelli addestrati con una quantità di dati di training e di risorse di calcolo molto più ampie, come ChatGPT-4. In questa che può essere definita una vera e propria AI arms race, tra i maggiori competitori, il mercato si aspetta comunque una risposta immediata da parte di OpenAI e questa non si è fatta troppo attendere. Nella giornata di lunedì, 6 novembre, si è svolta la OpenAI DevDay, dove è stato annunciato GPT-4 Turbo, un modello di AI più potente, una nuova opzione che consentirà agli utenti di creare versioni personalizzate di ChatGPT e, infine, una riduzione dei prezzi delle tariffe che le aziende e gli sviluppatori pagano per eseguire il suo software.

In conclusione, Grok potrebbe presto divenire una delle piattaforme di AI più popolari, vista la sua capacità di accedere alle ultime notizie e agli aggiornamenti direttamente dalla piattaforma X. Questo aspetto, nondimeno, potrebbe essere tra quelli nemmeno più significativi in quanto quello principale attiene a una visione alternativa della politica culturale, predominante nel campo delle attuali Big tech, la quale sembra essere all’origine dell’ideazione e della diffusione di Grok, l’ultimo modello di AI generativa che ha l’ambizione di fornire risposte sulla vita e sull’universo.

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