Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, in una intervista a Repubblica, ha parlato delle nuove discussioni dell’Italia sul nucleare: “Il Paese ha una grande competenza e può giocare un ruolo importante in questo settore. Naturalmente sono gli italiani a dover decidere. La Iaea può mettere a disposizione il suo know how”.
L’impressione è che l’esecutivo di Giorgia Meloni stia valutando seriamente l’ipotesi di creare energia pulita in questo modo. “Trovo interessanti le iniziative sul piano energetico. E sono importanti le mozioni votate in Parlamento, perché impegnano il governo a fare qualcosa. Sia sulla fissione che sulla fusioni”. E precisa: “Il processo per quel che concerne la fusione sarà lungo, ma meno di quanto si immagini. Ho visitato la Commonwealth Fusion Systems e loro si danno il 2025 come traguardo. Sono esperti che stanno costruendo una grande infrastruttura, non si tratta di chiacchiere da bar. Per quanto riguarda la fissione abbiamo parlato delle nuove tecnologie, come gli Small modular reactors (Smr). Credo che la scelta più realistica per l’Italia sarebbe proprio quella di puntare su piccole centrali con piccoli reattori modulari. Sarebbe più logico sul piano politico e degli investimenti”.
Grossi (AIEA): “Italia può giocare ruolo importante nel nucleare”. Il punto
Rafael Mariano Grossi e l’Aiea da parte loro sono a disposizione dell’Italia e di altri Paesi per lo sviluppo del nucleare. “L’Agenzia ha una piattaforma Smr che fotografa lo stato dell’arte: in questo momento esistono tra i 70 e gli 80 progetti, anche se è chiaro che non tutti vedranno la luce. Ma la nostra mappa mondiale degli Smr serve anche a costruire eventuali partnership. La Iaea può giocare un ruolo importante anche nella costruzione del consenso sociale verso il nucleare”.
Le modalità sono diverse. “L’Agenzia ha prestigio scientifico, capacità di valutare le opportunità, le questioni connesse alla sicurezza e alla protezione dell’ambiente. Abbiamo tanti programmi di informazione per gli stakeholder e per la società: organizziamo visite nei depositi di scorie svedesi e finlandesi, per mostrare come funzionano e come le comunità locali convivono positivamente con quelle infrastrutture”, ha concluso il direttore generale.