Da Feltri alla Meloni, da Salvini fino a Gualtieri, non è ormai più così “insolito” l’intervento fuori le righe della conduttrice di Otto e Mezzo, Lilli Gruber: prendiamo ad esempio l’ultima ospitata del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, impegnato a rispondere su tantissimi temi “caldi” del Governo – Ilva, Manovra, maltempo, tenuta della maggioranza -; ad un certo punto la Gruber, incalzando il n.1 del Mef, sorprende tutti. «È più stron…, carogna, Renzi o Di Maio?»: la giornalista aveva appena finito di mandare in onda uno sketch di Crozza che imitava Gualtieri che ripeteva «La Manovra in Europa, l’accordo lo avremo se Renzi non fa lo stro…», quando ha pensato bene di rivolgere la domanda tutt’altro che “consueta” ad un Ministro della Repubblica. Seccato e un po’ imbarazzato per la richiesta, Gualtieri replica «nessuno dei due», rimanendo basito per la domanda “sboccata” in merito ad una serissima vicenda politica come la tenuta di un Governo nel pieno delle liti costanti sulla Manovra e Ilva tra M5s, Pd, Italia Viva e LeU. L’altro ospite di Otto e Mezzo, Antonio Padellaro del Fatto Quotidiano, decide però di incalzare Gualtieri con toni più canonici: «Ha riscontrato negli alleati di Iv o M5s un’interesse a sostenere il governo o un’interesse a farsi forte per la prossima campagna elettorale?» e Gualtieri allora si riscopre l’equilibrista che abbiamo imparato a conoscere in questi primi mesi di Governo Conte-2, «La prima che ha detto, abbiamo già concordato una linea comune. Non vedo particolari tensioni».
GRUBER, GUALTIERI E IL GOVERNO
Niente tensioni, eppure il Premier Conte ha sentito l’esigenza di spiegare oggi sui social per filo e per segno i punti della Manovra dopo le tante polemiche sorte tra le diverse anime della maggiorana (con più emendamenti presentati di Pd-M5s-Iv rispetto al Centrodestra). Oggi al CorSera Renzi ha ricordato che non bisogna aggiungere tasse e che i soldi ci sono, basta solo svegliarsi; di contro, Zingaretti alla Repubblica ha ricordato come «all’esecutivo serve una svolta, al momento la Manovra ha un’anima ma non ce l’ha il Governo». Le liti ci sono, le soluzioni economiche e di politica industriali vedono distanti frange di M5s e Pd, con Renzi che ribadisce il suo ruolo di “battitore libero” ricordando come però «non bisogna andare alle urne, altrimenti regaliamo il Paese e il Quirinale a Salvini». Alla Gruber che chiedeva dunque chi era più “carogna”, Gualtieri prova la difesa d’ufficio «Il Governo durerà fino alla fine della legislatura, fino al 2023. Il Paese ha bisogno di un governo di legislatura che sappia sottrarsi alla tentazione dei fuochi di artificio. Bisogna avere i nervi saldi». Rispondendo direttamente al leader di Italia Viva, il Ministro dell’Economia ribadisce «Per raggiungere gli obiettivi della manovra la strada scelta non è stata l’aumento della pressione fiscale, anzi, in manovra ci sono misure per alleggerirne il peso […]. La legge di bilancio costituisce il primo tassello, volto non solo a evitare 23 miliardi di aumento dell’Iva ma rilanciare la crescita, l’occupazione, gli investimenti, l’innovazione, nella chiave della sostenibilità ambientale, dell’equità e della coesione sociale e territoriale».