Non c’è tempo da perdere. A mettere pressione al governo è lo stesso ministro dell’Economia, spiegando che dopo aver lavorato «per contrastare i devastanti effetti economici dell’epidemia Covid-19», ora è il momento di evitare «una fase di depressione economica». Lo ha scritto Roberto Gualtieri in premessa al Pnr, il Piano nazionale di rilancio, secondo quanto si legge nella bozza che anticipa l’Ansa. Nel documento sono indicate le linee del Piano di Rilancio che l’Italia metterà a punto a settembre. Si basta su tre pilastri: modernizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale e territoriale e parità di genere. «Le notevoli risorse che l’Unione Europea ha messo in campo devono essere utilizzate al meglio», avverte poi il ministro dell’Economia. Nella bozza si ricorda che il governo sta lavorando anche a «una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta» con l’obiettivo di «disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli».
GUALTIERI, “MIGLIORARE REDDITO DI CITTADINANZA”
Quella tracciata dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è una sorta di road map. Parla di «riduzione del tax gap», un obiettivo che sarà perseguito attraverso il «miglioramento della qualità dei controlli» anche per «impedire che i contribuenti fruiscano indebitamente» degli aiuti anti-Covid. Ma è previsto anche il rafforzamento «dell’efficacia della riscossione», oltre che una spinta alla «compliance volontaria». Niente condoni che «riducono l’efficacia della riscossione delle imposte». Nella bozza del Piano di Rilancio si parla anche del Reddito di cittadinanza, una misura da migliorare. «A distanza di un anno dalla sua introduzione, si dovrà valutare l’efficienza e l’efficacia del RdC e cercare di introdurre i necessari miglioramenti». Secondo Gualtieri la crisi legata al coronavirus ha complicato le valutazioni e enfatizzato il suo ruolo di sostegno, ma ci sono degli aspetti su cui intervenire. «Dovrà essere valutato come sia stato in grado di cambiare lo status lavorativo del percettore e se il processo di reinserimento formativo sia stato efficace». Prevista poi la graduale introduzione di un salario minimo orario.