Il Decreto Rilancio ancora tarda ad arrivare al Quirinale e quindi in Gazzetta Ufficiale: secondo il Governo non ci sono problemi di coperture ma “semplicemente” di scrittura del testo, assai complicato e con diversi passaggi che dirimeranno l’economia dei prossimi mesi per cui occorre molta cautela. Nel frattempo il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in una lunga intervista a Repubblica illustra i temi principali della “maxi-manovra” da 55 miliardi in deficit che è chiamata all’impresa più importante, quella di sostenere e allo stesso tempo rilanciare l’economia dell’Italia in piena crisi coronavirus: «E’ evidente che le legittime preoccupazioni di una situazione senza precedenti possono generare anche rabbia. Lo capiamo e per questo il Governo è impegnato a sostenere imprese e famiglie, a evitare un aumento delle diseguaglianze, ad aiutare i più deboli».

La contestazione più grande è che gli aiuti siano “mancette a pioggia” e manchi una strutturale visione politico-economica per il futuro: Gualtieri però difende l’operato del Governo Conte e prova a spiegare, «non sono aiuti a pioggia ma la volontà di non lasciare indietro nessuno in una circostanza così drammatica. E’ una precisa scelta politica del Governo che io rivendico ma è anche una scelta che ha efficacia economica». Gli aiuti a famiglie, imprese e lavoratori sono «investimenti sul Paese […] Ci sono gli investimenti massicci sull’efficienza energetica degli edifici e un impegno senza precedenti sull’Università, con l’assunzione di 4.000 giovani ricercatori e il più consistente stanziamento per la ricerca mai realizzato».

GUALTERI, “IL MES È UNA RETE DI SICUREZZA”

Gualtieri ammette profondi errori e ritardi nel sistema della cassa integrazione dopo il Decreto Cura Italia, ma intende cambiare passo fin dall’entrata in vigore del Decreto Rilancio (che va ricordato, produce aiuti sui mesi di aprile, maggio e giugno per il momento): «Sulla Cassa integrazione c’erano lentezze ma ora il cambio è radicale. La Cassa integrazione è stata erogata in queste settimane a quasi 5 milioni di lavoratori. Ma ci sono state lentezze e inefficienze soprattutto per quella in deroga. Per questo abbiamo varato una riforma radicale del sistema». Inevitabile il tema Europa da toccare immediatamente dopo il rilancio economico progettato dal Governo con il nuovo Decreto ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: «Le conclusioni dell’Eurogruppo sono chiare nel dire che l’unica condizione per accedere ai fondi del Mes è utilizzarli per coprire le spese sanitarie dirette e indirette legate al Covid e per la sua prevenzione».

E qui non manca una “stoccata” al M5s che nei prossimi giorni si troverà nella difficile situazione di dover discutere il Mes in Parlamento dopo averlo avversato, con lo stesso Premier Conte, in diverse occasioni: «C’e’ stata parecchia confusione da parte di chi diceva che il Mes prevede comunque condizionalità. Le condizionalità ci sono ma dopo il negoziato in Europa sono legate esclusivamente al fatto che i soldi siano utilizzati contro il coronavirus. Non ci sono altre condizioni presenti e future». Secondo Gualtieri il Mes e serve anche ora: «proporrò al Parlamento di usare i 36 miliardi del Fondo Salva Stati? costituisce una importante rete di sicurezza, la sua semplice esistenza rappresenta un fattore di stabilità perché è facilmente accessibile e immediatamente a disposizione in una fase in cui tutti i paesi sono chiamati a finanziarsi in modo consistente sui mercati. Un eventuale utilizzo da parte dell’Italia verrà valutato a tempo debito», conclude il titolare del Mef a Repubblica.