Niente Irap a giugno: col decreto Rilancio verrà “abbonato” il saldo-acconto. A dirlo è il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, intervenuto ieri ai microfoni di “Che tempo che fa” per parlare del dl atteso dal mese di aprile. «Abboneremo il saldo e acconto dell’Irap» di giugno, ha spiegato parlando delle misure contenute nel provvedimento e che riguardano le medie imprese. Il governo sta pensando a «incentivi fiscali e misure di sostegno da parte dello Stato alla ricapitalizzazione, un meccanismo un po’ complesso ma estremamente incisivo». Proprio per effetto di questa discussione che c’è nel governo per aiutare questa fascia di imprese, si è «deciso di aggiungere anche questo», cioè la misura sull’Irap, che è la tassa più “odiata” dalle imprese. Quindi, verrà cancellato il pagamento del saldo e acconto del prossimo 16 giugno per le imprese che hanno un fatturato di almeno 5 milioni che abbiano subito ad aprile di quest’anno un calo del fatturato di almeno il 33 per cento rispetto allo stesso mese del 2019.
GUALTIERI “MES? EQUIVOCO. CI SONO LE CONDIZIONI MA…”
Per le aziende più piccole, quelle escluse da questo “abbuono” dell’Irap, scattano invece contributi a fondo perduto che potrebbero arrivare fino a 62mila euro, sempre che il fatturato sia sceso di almeno un terzo. Per le microimprese ci sarà anche il taglio degli oneri fissi sulle bollette e il credito d’imposta sui canoni di affitto. Ci sarà anche il rinvio dell’Iva e delle ritenute fiscali e contributive fino a settembre. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è tornato a parlare del Mes. «Dalla Meloni ho sentito un po’ di confusione sulle condizionalità», ha dichiarato in riferimento all’intervento della leader di Fratelli d’Italia, che lo ha preceduto a “Che tempo che fa”. «Non è come ha detto e c’è un equivoco. Il Mes prevede delle condizionalità, è scritto nel trattato. Ma l’accordo che abbiamo negoziato non prevede che non ci siano condizionalità, ma si è deciso che le condizioni siano quelle che se si usino questi soldi per la spesa sanitaria e di prevenzione diretta e indiretta». Le condizionalità, dunque, non sono legate a ipotesi di manovre correttive future e monitoraggio della politica di bilancio: «La condizione c’è ed è che si usino i soldi per questo scopo. Anche il controllo c’è, ma è limitato al fatto che i soldi si spendano per questo scopo».