Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri guarda con positività ai nuovi “Stati Generali” convocati dal Premier Giuseppe Conte nel suo discorso alla nazione, spiegando come quel “piano di rinascita dell’Italia” deve per forza di cosa passare da un nuovo rapporto tra pubblico e privato in cui lo Stato dovrà entrare con forza maggiore. Messi da parte per un attimo gli intrighi politici e le “voci” su possibili concordie nazionali e “governissimi”, il titolare del Tesoro è intervenuto al digital talk di Ey, aperto giovedì pomeriggio in diretta streaming sul sito del Corriere della Sera, per illustrare i principali piani del Governo su questo imminente piano di rilancio. «Sarà presentato a settembre e sarà la base non solo della prossima legge di Bilancio, ma di una visione pluriennale per la crescita del Paese»: per Gualtieri la costruzione dell’Italia post-Covid prevede il coinvolgimento di tutte le forze sociali, intellettuali ed economiche del Paese.



IL DIALOGO CON LE OPPOSIZIONI

Il ministro Pd parla poi anche della necessità di collaborazione tra Governo e opposizione anche se «ci sono atteggiamenti differenti (Forza Italia da un lato, Lega-FdI dall’altro, ndr). Noi dobbiamo avere disponibilità all’ascolto, apprezzare chi fa passi in avanti come è accaduto con il decreto liquidità: le proposte intelligenti sono state accolte. È un metodo che va perseguito e vogliamo farlo anche con gli emendamenti al decreto rilancio — ha detto ancora Gualtieri al CorSera — guarderemo le proposte indipendentemente da chi le avanza. Ora è la fase della costruzione, non della rissa. Bisogna avere rispetto del sentimento comune di preoccupazione dei cittadini, dobbiamo essere seri e responsabili e lavorare per il bene del Paese». Tra le critiche al Governo una buona parte ultimamente arriva da Confindustria del neo-presidente Carlo Bonomi: come sottolineato da Conte in conferenza stampa, anche Gualtieri prende distanza da quelle aspre critiche e spiega «ingenerose alcune di quelle parole, ma invito a guardar avanti archiviando l’accaduto come un episodio».



GUALTERI “RINASCITA ITALIA CON AIUTI EUROPEI”

L’importante ora per l’Italia è risollevare quel numero drammatico del Pil: «il 4,5% del Pil, è una difesa.Ora dobbiamo andare all’attacco. Possiamo farlo con risorse importanti, le polemiche non mi interessano. Lo facciamo insieme, il governo, le forze di maggioranza ed opposizione se vorranno collaborare e le forze produttive. Serve un piano molto ambizioso con individuazione dei suoi capitoli strategici». Parlando con i lettori e giornalisti del Corriere della Sera, il Ministro Roberto Gualtieri sottolinea in questo senso la necessità d un nuovo patto Stato-privato, «servono Investimenti pubblici e privati e semplificazione della macchina amministrativa sulle direttive dell’innovazione, della sostenibilità ambientale, della coesione sociale e territoriale».



Per Gualtieri il tema centrale è la qualità e il «respiro strategico dell’azione dello Stato e la necessità è quella di costruire un grande patto tra pubblico e privato, superando la dicotomia tra Stato e mercato». Gli investimenti dello Stato devono essere superiori al 3%, va fatto insomma molto di più anche perché «lo spread scende grazie anche alla rilevanza dell’intervento europeo e della Bce». Il grande piano ambizioso non può prescindere dagli aiuti dell’Europa (leggasi dunque Mes, Bei, Sure e Recovery Fund oltre al PEPP della Bce) e solo così l’Italia può «tornare a correre» secondo Gualtieri e il Governo giallorosso.